martedì 26 febbraio 2013

Il Medioevo nei paesi della Tuscia viterbese

“Il Medioevo nei paesi della Tuscia viterbese”. E’ il titolo del convegno che si articolerà per due giorni, il 2 ed il 3 marzo 2013, a Barbarano Romano, Vejano e Blera.
L’iniziativa, patrocinata e sostenuta dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Viterbo, è organizzata dall’Associazione culturale “L’Albero del Sapere” presieduta dalla giornalista e scrittrice Anna Maria Turi nota al grande pubblico soprattutto per le inchieste condotte sulla scomparsa di Emanuela Orlandi.
Due giornate che contribuiranno ad arricchire le conoscenze storiche sul medioevo nella Tuscia e sull’influenza che questa epoca lontana, ma più che mai visibile nei borghi e nei principali centri storici dei paesi, ha prodotto sulla storia, la cultura, l’arte, le tradizioni, gli usi ed i costumi del territorio. Interverranno qualificati relatori che attraverso accurate ricerche storiche sono riusciti a ricostruire dettagliatamente le principali caratteristiche della Tuscia medioevale in ambito politico, economico, istituzionale, culturale e sociale, offrendoci uno spaccato di vita reale e dimostrando come quel periodo abbia avuto notevole influenza sui secoli successivi, fino a determinare la società moderna. 
“La Provincia è stata lieta di sostenere questa iniziativa – ha dichiarato l’assessore provinciale alla Cultura Giuseppe Fraticelli – perché ci aiuta a riscoprire le nostre origini, a ritrovare le comuni radici storiche. Tutta la Tuscia è stata influenzata notevolmente dal Medioevo sia in campo artistico che culturale e sociale, e andando a fondo avremo l’opportunità di capire anche come nascono, e come si sono sviluppate, alcune tradizioni ancora oggi presenti nel nostro territorio. Ringrazio la dottoressa Turi che ancora una volta è riuscita a proporre e ad organizzare un’iniziativa culturale di elevata qualità, con la presenza di autorevoli studiosi che presenteranno i risultati di ricerche accurate, effettuate con metodologie di carattere scientifico”.
La prima location del convegno sarà la Sala Sant’Angelo a Barbarano Romano, sabato 2 marzo dalle 10,30 alle 13; il pomeriggio dalle 15,30 alle 18,30 i lavori proseguiranno presso il teatro comunale di Vejano; domenica 3 marzo dalle 10,30 alle 17,30 infine la giornata conclusiva presso la sala San Nicola a Blera.
Clicca qui per il programma completo del convegno.

venerdì 15 febbraio 2013

Gli Italiani e la Terrasanta. Prospettive con Franco Cardini

Gli Italiani e la Terrasanta. Prospettive con Franco Cardini
Istituto Italiano di Scienze Umane, Firenze, Palazzo Strozzi, Sala Altana, 22 febbraio 2013
ore 10 Saluti d’apertura
Mario Citroni, Direttore dell’Istituto Italiano di Scienze Umane Introduzione ai lavori
Franco Cardini, Istituto Italiano di Scienze Umane
ore 10,30  Prima sessione. La Chiesa e l’Oriente latino
presiede Anthony Molho, Istituto Universitario Europeo
La corte papale e l’Oriente latino: conoscenza dell’arabo e scambi culturali

Agostino Paravicini Bagliani, Università di Losanna - SISMEL
“Tornato d’oltremare fu consecrato papa”. Gregorio X e l’esperienza in Terrasanta

Luca Mantelli, SISMEL
I Frati Predicatori in Terrasanta

Isabella Gagliardi, Università di Firenze
Note sulla presenza francescana in Terrasanta: le descrizioni dei Luoghi Santi tra XIV e XVI secolo

Michele Campopiano, University of York
ore 12,00 Seconda sessione. Gli Italiani alle crociate, gli Italiani e le crociate

presiede Maria Laura Testi Cristiani, Università di Pisa
“Boamundi fama terruerat Graecos”. L’immagine degli Italiani alla prima crociata

Claudio Carpini, Dottore di ricerca presso l’Università di Palermo Echi della terza crociata nell’Elegia di Enrico da Settimello
Giuseppe Ligato, Society for the Study of the Crusades and the Latin East Diari fiorentini di pellegrinaggio
Ilaria Sabbatini, Dottore di ricerca presso l’Istituto Italiano di Scienze Umane Discussione
ore 15,00 Terza sessione. Il Mezzogiorno normanno-svevo, la crociata e la Terrasanta
presiede Anna Benvenuti, Università di Firenze
Il regno normanno del Mezzogiorno e Outremer: scambi, interazioni e mancate occasioni
Luigi Russo, Università Europea, Roma
Etica della regalità, tradizione dinastica, Machtpolitik: l’impegno crociato di Federico II (1215-1230) nello specchio delle fonti due-trecentesche
Alfredo Pasquetti, Dottore di ricerca presso l’Istituto Italiano di Scienze Umane
ore 15,45 Quarta sessione. I Comuni marittimi italiani, la crociata e la Terrasanta
presiede Agostino Paravicini Bagliani, Università di Losanna - SISMEL
Le colonie mercantili italiane in Terrasanta, le crociate e il loro impatto sull’economia euro-mediterranea
Ignazio Del Punta, Dottore di ricerca presso la Scuola Superiore di Studi Storici di San Marino

Benedetto Zaccaria e la caduta di Tripoli (1289): la difesa d’Outremer tra ragioni ideali e opportunismo
Antonio Musarra, Dottore di ricerca presso la Scuola Superiore di Studi Storici di San Marino

Discussione
0re 17,00 Conclusioni
Anthony Molho, Istituto Universitario Europeo

giovedì 14 febbraio 2013

Templari a Bologna

L'Associazione Culturale Italia Medievale è lieta di invitarvi sabato 16 febbraio 2013 presso lo Spazio Eventi della Libreria Feltrinelli di Via Manzoni, 12 a Milano con inzio alle ore 17,00, per la presentazione del libro e del DVD "Templari a Bologna. Sulle tracce di Frate Pietro" di Giampiero Bagni (Penne & Papiri, 2012). Interviene l'autore. Ingresso libero.
Questo libro, che raccoglie risultati delle ultime ricerche di Giampiero Bagni sulle vicende dei Templari a Bologna, presenta tre piste di ricerca fra loro complementari ed intersecantesi. Dopo una snella esposizione che inquadra le vicende dell’Ordine del Tempio, l’Autore segue innanzitutto, con grande precisione, la pista del passaggio dei beni bolognesi all’Ordine di San Giovanni, arrivando alla loro identificazione e collocazione su una mappa moderna. Successivamente affronta lo studio delle fonti coeve, utilizzando pergamene, per ricostruire le vicende dei personaggi e della Magione bolognese agli inizi del XIV secolo, per arrivare ad affrontare la vicenda di Pietro da Bologna, personaggio chiave nella preparazione della difesa dell’Ordine a Parigi nel marzo del 1310 e sparito il 18 maggio dello stesso anno. Sulla sua sparizione si sono fatte le più varie supposizioni senza giungere ad alcuna certezza.
La grande importanza di questo saggio sta proprio nella presenza di numerosi indizi tendenti a dimostrare che il Pietro da Bologna sparito da Parigi nel 1310 sia quel Pietro Roda da Monteacuto giudicato e assolto a Bologna nel processo indetto dall’arcivescovo Rinaldo da Concorezzo, e che, successivamente alla sua assoluzione, abbia curato alcune importanti questioni connesse al trasferimento dei beni templari all’Ordine di San Giovanni. Va poi osservato che l’Autore ha promosso lo svolgimento di analisi (dendrocronologica e petrografica) sulla datazione della struttura della Sala dei Cavalieri della Magione, di cui riporta i risultati. Non è infine secondario notare che, nonostante il rigore scientifico, l’opera si presenta di piacevole lettura per il registro di scrittura scorrevole, utilizzato dall’Autore.
Il DVD rappresenta un viaggio affascinante nei luoghi templari bolognesi seguendo rigorosamente le fonti storiche. Alla scoperta della figura misteriosa dell'ultimo difensore dei Templari al processo di Parigi del 1310: Pietro da Bologna. Ottantacinque minuti di documentario a curo di Massimo Ricci, Marco Serra e Giampiero Bagni, ripercorrono la vicenda di Frate Pietro da Bologna, l’ultimo difensore dell’Ordine cavalleresco, al processo di Parigi. Seguendo le tracce, emerge che frate Pietro riuscì a fuggire dalle carceri parigine, e tornato a Bologna, trovo riposò nella Magione di Strada Maggiore nel 1329. Si narra la storia della Sala dei Cavalieri, tuttora visibile all’interno della parrocchia di Santa Caterina in strada Maggiore. Tutto questo attraverso interviste, immagini inedite e ricostruzioni storiche dettagliate. La campana della Magione Templare di Pietro ritrovata, suona ancora...
Info e acquisto: maxim22.wix.com/sito-giampiero.
Giampiero Bagni, nato a Bologna, da sempre ama studiare il passato della sua Città.
Archeologo, laureatosi e specializzatosi in Storia presso l’Università felsinea, si occupa di ricerca storica sull’Ordine del Tempio, con collaborazioni anche interdisciplinari, e di diffusione della storia locale attraverso l’insegnamento, conferenze, rievocazioni storiche e documentari.I co-autori del DVD sono Massimo Ricci, giornalista televisivo e Marco Serra, regista televisivo.

sabato 9 febbraio 2013

Laboratori didattici di miniatura a Morimondo

L’abbazia di Morimondo già nel dodicesimo secolo era sede di un importante Scriptorium la cui fervida attività durò molto tempo, tanto che nel tredicesimo secolo venne stilato un elenco dei codici di proprietà dell'abbazia: comprendeva 93 titoli.
Accanto al progetto di ricostruzione dello Scriptorium, possibile solo virtualmente attraverso la raccolta di riproduzioni fotografiche e microfilm, la Fondazione e il Museo dell'abbazia mettono a disposizione del pubblico le competenze dei propri operatori per l'attivazione di laboratori didattici di miniatura.
Si terrà domenica 10 febbraio 2013 alle 14,30 il primo appuntamento della nuova stagione con il ‘Laboratorio di miniatura medievale per adulti’, organizzato da Fondazione Abbatia Sancte Marie de Morimundo e Museo dell’Abbazia di Morimondo.
Avrà la durata di quattro ore per un massimo di 15 iscritti. Il contributo per la parte teorica è di euro 13, per la parte pratica euro 13 e euro 25 per entrambe le sezioni.
Per info: tel. 02/94961919 – www.abbaziamorimondo.it.

venerdì 8 febbraio 2013

Monasteri Fruttuariensi nel Seprio

L'Associazione Culturale Italia Medievale è lieta di invitarvi domenica 10 febbraio 2013, alle ore 11.00, presso lo Spazio Eventi della Libreria Feltrinelli di Via Manzoni, 12 a Milano per la presentazione del volume "Monasteri Fruttuariensi nel Seprio" a cura di Mauro Luoni (Pietro Macchione Editore, 2012 ) con interventi di D. Benigno M. Comolli OSB - Raffaella Ganna - Alfredo Lucioni - Mauro Luoni - Alessandro Riganti. Intervengono il curatore, Mauro Luoni, Alessandro Riganti e Alfredo Lucioni. Durante la presentazione sono previsti interventi musicali eseguiti dal gruppo vocale Antiqua Laus. Ingresso libero.
Il volume parte della collana “Quaderni di storia del territorio varesino”, parte da un antico manoscritto liturgico di rito ambrosiano: l'antifonale della Badia di Ganna, restituendo al pubblico un repertorio liturgico altrimenti di non facile consultazione. Musica, architettura e storia si fondono in un testo che cerca di riannodare i fili di una cultura antica attraverso il contributo di numerosi studiosi. «L'antifonario di Ganna – sottolinea Alessandro Riganti – ha una particolarità molto singolare: pur dovendo servire al servizio liturgico di una comunità benedettina, che esegue il rito romano, riporta brani di liturgia cantata secondo il rito ambrosiano». «L'ordine fruttuariense – spiega Alfredo Lucioni,- nell'area del Seprio ha lasciato quattro insediamenti importanti: la Badia Ganna, il monastero di Voltorre, il monastero femminile di Caronno Pertusella, la chiesa di San Sepolcro a Castiglione Olona, che è stata rasa al suolo per lasciar posto alla Chiesa di Villa».
Il gruppo vocale Antiqua Laus nasce negli ultimi mesi del 2008 con l'intento di dare voce ad un antico codice ambrosiano ritrovato nella chiesa parrocchiale di Coarezza, frazione di Somma Lombardo (Varese) contenente Vespri e Messa di San Sebastiano Martire. Il gruppo si costituisce inizialmente con l'intento di studiare e registrare quel repertorio al fine di realizzare un'incisione a corredo di una pubblicazione dedicata al codice ritrovato. Dai primi quattro elementi si arriva al numero attuale di sette, e con la possibilità che si aggiungano altri amanti del repertorio ambrosiano.
In effetti, dopo il primo approccio alla liturgia in onore di San Sebastiano e constatato il piacere di tutti nel cantare quel repertorio, si è deciso di allargare gli orizzonti e, in linea con quanto è successo nella chiesa ambrosiana, con l'introduzione del nuovo messale a partire dal tempo di Avvento 2008, l'intento del gruppo è ora quello di recuperare, almeno in alcune occasioni, il repertorio del canto ambrosiano classico e di riproporlo nella liturgia. In diverse occasioni il gruppo ha animato la liturgia festiva coi canti proprio in ambrosiano. Nel giugno 2009 ha partecipato all’incisione del disco: “Jesu dulcis memoria” edito dalla Universal uscito nel mese di agosto.
Nella Quaresima 2009 si è proposto in un interessante programma: “Meditazione sotto la croce” in collaborazione con la Compagnia Ex Novo. Una proposta comprendente brani di ambrosiano, gregoriano, mottetti di M. Ingegneri e letture tratte da G. Testori e M. Luzi.
Nel luglio 2009 ha inciso i Vespri e la Messa di San Sebastiano. Nel novembre 2010 è stato pubblicato da Pietro macchione Editore il volume "San Sebastiano. Liturgia solenne di rito ambrosiano. Manoscritto di Coarezza di Somma Lombardo", contenente in allegato la registrazione sonora dell'intera liturgia rintracciata nel manoscritto in questione. Il volume è stato presentato il 10 dicembre 2010 con un concerto tenuto nella prepositurale di Somma Lombardo.
Attualmente, Antiqua Laus è impegnata, tra l'altro, a ripetere tale concerto (che, in realtà, si propone come "meditazione musicale") nelle altre chiese dedicate a San sebastiano della Arcidiocesi di Milano e in altre chiese interessate.

giovedì 7 febbraio 2013

Il Santo Sepolcro a Gerusalemme

L'Associazione Culturale Italia Medievale è lieta di invitarvi sabato 9 febbraio 2013 presso la Cascina Nocetum in Via San Dionigi, 77 a Milano con inzio alle ore 17,00, per la presentazione del libro "Il Santo Sepolcro a Gerusalemme. Riti, testi e racconti tra Costantino e l’età delle crociate" di Renata Salvarani (Libreria Editrice Vaticana, 2012). Interviene l'autrice. Introduce Maria Pia Alberzoni, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Ingresso libero.
Il complesso del Santo Sepolcro, fulcro memoriale e devozionale dell’ecumene cristiana, ha svolto anche un ruolo esemplare per lo sviluppo di riti e celebrazioni. Tra l’età di Costantino e la fine dei regni crociati, la Chiesa di Gerusalemme ha elaborato forme liturgiche proprie caratterizzate da un rapporto diretto con i luoghi memoriali e con la topografia della città e della Terrasanta cristiane. Le vicende, spesso drammatiche, vissute dalla comunità e le distruzioni degli edifici, nel 614 ad opera dei persiani e nel 1009 per ordine del califfo del Cairo al-Hakim, così come i successivi rifacimenti, hanno interagito con questa complessa genesi.
Dal punto di vista storico, si pone - così - il problema di individuare la specificità agiopolita, nel suo rapporto con la Cristianità, e al contempo le dinamiche della dialettica fra conservazione e innovazione all’interno della tradizione gerosolimitana. Questo saggio lo affronta in una prospettiva interdisciplinare, sulla base di una pluralità di fonti: testi propriamente liturgici, omelie, inni, composizioni pastorali, ma anche parole e racconti di chi ne è stato coprotagonista, fonti testuali che riflettono la percezione di riti e cerimonie da parte di fedeli e pellegrini. Allo stesso modo, le strutture e i resti archeologici degli edifici, le dimensioni dei luoghi di culto, gli elementi topologici e topografici dei complessi architettonici e delle città, gli oggetti utilizzati durante i riti, così come le raffigurazioni superstiti, restituiscono componenti fisiche e spaziali, imprescindibili per la comprensione dello specifico liturgico. Ne risulta un quadro complesso e variegato, uno spaccato della ricchezza del mondo cristiano medievale e, al contempo, della continuità dell’attaccamento devozionale ai Luoghi Santi.
Il libro è basato sulla ricognizione dei testi liturgici superstiti, su resoconti, cronache e racconti di area latina, greca, siriaca, armena, su vite di santi, testi di pellegrinaggio, descrizioni delle celebrazioni e delle processioni, cronache di crociata. I dati sono confrontati con i risultati delle indagini archeologiche e con l’analisi di planimetrie e ricostruzioni grafiche. Sono considerati anche disegni e mappe di età medievale e moderna, miniature, oggetti liturgici.
Lo studio analizza come i siti tradizionalmente identificati fino ai nostri giorni con il Golgota e con la Tomba di Cristo siano testimoniati dalle fonti scritte. Si evidenzia una continuità strettissima tra il racconto dei Vangeli, le attestazioni della distruzione del luogo voluta dall’imperatore Adriano che vi fece erigere un tempio a Giove e una statua a Venere, e la narrazione degli scavi commissionati da Costantino, che poi fece costruire la rotonda dell’Anastasis e il primo insieme di edifici cristiani. Questi dati trovano riscontro senza contraddizioni nelle ricognizioni e nei sondaggi archeologici condotti finora, che confermano che la zona era esterna alle mura fino al 44 d. C. ed era una grande cava di pietra abbandonata e riutilizzata gradualmente nei secoli precedenti con orti e giardini. Tutto fa propendere per l’autenticità del luogo, suffragata dalla continuità delle devozioni e delle liturgie lì celebrate fin dalle origini.
L’elemento più rilevante che emerge è la forza dell’attaccamento dei cristiani ai Luoghi memoriali, che si è tradotta in una presenza ininterrotta attraverso i secoli, nonostante devastazioni, assedi, massacri, abbattimenti. Il complesso del Santo Sepolcro è stato distrutto due volte: dai persiani nel 614, dagli islamici nel 1009 per ordine del califfo fatimita del Cairo al-Hakim. Ricostruito altrettante volte, nonostante l’esiguità e le ristrettezze economiche della comunità cristiana, fu riedificato dai crociati che lo rivestirono di mosaici e sculture per trasformarlo nella chiesa più sontuosa della Cristianità. Ciò che ne resta oggi, dopo una serie di spogli, saccheggi e danni subiti nei secoli successivi, non ne è che un pallido ricordo. Le testimonianze e i racconti dei protagonisti analizzati nel testo restituiscono la drammatica concretezza di quegli eventi e, al contempo, dimostrano come la celebrazione ininterrotta delle liturgie abbia permesso la continuità della presenza cristiana e le ricostruzioni.
La ricostruzione delle celebrazioni svolte nel complesso del Santo Sepolcro e nella città di Gerusalemme per mezzo dei testi liturgici superstiti e per mezzo delle testimonianze di pellegrini, monaci, cronisti permette di evidenziare il carattere plurale dei riti e della stessa comunità cristiana locale, composta da gruppi diversi per lingua, origine geografica, legami esterni, impostazioni dottrinali. Cristiani greci, latini, siriani, arabi, armeni, georgiani, nubiani, etiopi hanno sempre celebrato negli stessi spazi, distinguendosi gli uni dagli altri per liturgie e per gerarchie, ma riconoscendo una comune appartenenza e un comune legame con i Luoghi della morte della resurrezione di Gesù. Tali differenze sono andate via via marcandosi nell’Alto Medioevo e poi dopo il Mille, con l’allontanamento fra mondo greco e mondo latino. Tuttavia non hanno inficiato la compresenza all’interno del complesso, regolata fino ai giorni nostri dall’insieme non scritto delle regole dello status quo.
L’ultima parte del libro è dedicata al viaggio di san Francesco a Gerusalemme e alla presenza dei Francescani nei Luoghi Santi. Con loro e con la creazione della Custodia di Terrasanta si è aperta una pagina nuova nei rapporti con i dominatori musulmani e anche con i cristiani non latini nel Santo Sepolcro e a Betlemme. La loro presenza, pur segnata da massacri, persecuzioni e lunghe fasi di isolamento, ha assicurato la continuità della celebrazione latina romana fino ai giorni nostri.
Renata Salvarani è laureata in Lettere Moderne all’Università di Padova (con indirizzo in storia dell’arte medievale) e dottore di ricerca in Storia medievale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. È docente di Storia del Cristianesimo e Storia medievale all’Università Europea di Roma. Indaga due principali aree di ricerca: genesi e mutamento dei segni materiali impressi da comunità e istituzioni nello spazio e nel paesaggio; rapporti tra liturgia, progettazione dello spazio e architettura nel Medioevo. Fra le sue onografie:
La fortuna del Santo Sepolcro nel Medioevo. Spazio, liturgia, architettura, Milano (Jaca Book) 2008; Pievi del Nord Italia. Cristianesimo, istituzioni, territorio, Verona (Arsenale) 2009; Matilde di Canossa, il Papato, l’Impero. Storia, arte, cultura alle origini del Romanico. Catalogo della mostra, Mantova, Casa del Mantegna 31 agosto 2008-11 gennaio 2009, Cinisello Balsamo (Silvana Editoriale) 2008 (con Liana Castelfranchi); Garda romanico. Pievi, istituzioni, territorio, Milano (Libri Scheiwiller) 2004; Verso Gerusalemme, crociati, santuari, pellegrini (con Franco Cardini e Michele Piccirillo), Bergamo (Velar-Idea Libri) 2000.
Visita il sito dell'autrice

Maria Pia Alberzoni insegna Storia medievale presso l'Università Cattolica di Milano. Si laureò nella stessa Università con una tesi dal titolo: “Gli inizi francescani a Milano (sec. XIII)”.
Tra i suoi contributi scientifici segnaliamo: “Papato e nuovi Ordini religiosi femminili”, in “Il papato duecentesco e gli Ordini mendicanti”, Centro di studi sull'Alto Medioevo, Spoleto 1998;
“Sorores Minores e autorità ecclesiastica fino al pontificato di Urbano IV”, in “Chiara e la diffusione delle Clarisse nel secolo XIII”, Congedo, 1998; “Chiara di Assisi e il francescanesimo femminile”, in “Francesco d'Assisi e il primo secolo di storia francescana”, Einaudi, 1997; “Chiara e il papato”, Edizioni Biblioteca francescana, 1995.
E' membro della Società storica Lombarda, della Società Internazionale di Studi francescani, del Centro Interuniversitario di Studi Francescani, del Consiglio direttivo del Centro italiano di studi sul Basso medioevo (Todi).
Fa parte del Collegio dei docenti della Scuola di Dottorato in Studi Umanistici. Tradizione e contemporaneità dell'Università Cattolica del sacro Cuore.
Visita il sito di Maria Pia Alberzoni.

martedì 5 febbraio 2013

Fra Dolcino l'eretico brigante

L'Officina di Studi Medievali di Trapani presenta il convegno "Fra Dolcino, l'eretico brigante" che si terrà ad Erice il 22 febbraio 2013, presso l' Istituto Europa 2000 in via Marconi 198 ad Erice alle ore 17,30.