martedì 25 giugno 2019

Epifanie del corpo regio in immagine dei Re di Sicilia

Il medioevo, ha insegnato lo storico Ernst Kantorowicz, convisse con due corpi del Re: uno immortale e uno visibile e contingente. Quel re che non muore mai e nello svolgimento di un ruolo centrale il simbolismo della sopravvivenza del re oltre la sua morte naturale si cristallizza nella sua effigie. “Epifanie del corpo regio in immagine dei Re di Sicilia” di Mirko Vagnoni che sarà presentato giovedì 27 giugno 2019 alle ore 17.30 a Palermo nei Giardini Reali di Palazzo Reale indaga e approfondisce l’utilizzo e l’effettiva visibilità dei ritratti nel regno di Sicilia. Ad intervenire e a dialogare con l’autore saranno il Presidente dell’Ars e della Fondazione Federico II; Gianfranco Miccichè; il Direttore generale della Fondazione Federico II, Patrizia Monterosso; la Soprintendente per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo, Lina Bellanca; il professore associato di Storia Moderna dell’Università di Palermo, Ninni Giuffrida; il docente del Dipartimento Culture e Società dell’Università di Palermo, Giovanni Travagliato e la dottoressa Maria Elena Volpes, già dirigente generale del Dipartimento dei Beni Culturali e componente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Federico II.
Il volume di Vagnoni, assistente in Storia Medievale all’Università di Friburgo (Svizzera), edito da Artes (collana diretta da Maria Concetta di Natale) con il contributo di Palermo University Press, University Press Italiane e Fondazione Federico II traccia un excursus che nell’offrire al lettore il ritratto del Re giunge alla definizione di potere.
Un potere che non appartiene a un solo individuo; perché è dal suo gruppo che lo riceve. La nuova interpretazione lo vede come volontà comune attraverso una comunicazione linguistica volta a rag­giungere un accordo. Svolge una fun­zione stabilizzante all’interno del complesso equili­brio politico e sociale che caratterizza il rapporto tra il gruppo ed il suo leader.