domenica 24 marzo 2019

"I rotoli di Exultet" a Benevento

Prosegue spedita la terza edizione della rassegna “Santa Sofia in Santa Sofia”, diretta da Marcella Parziale e promossa dall’Accademia di Santa Sofia di Benevento. Domenica 24 marzo 2019 alle ore 19,00 nella chiesa di Santa Sofia a Benevento, appuntamento  previsto con la conversazione storica  “I rotoli di Exultet”, a cura del prof. Don Mario Iadanza.
L’attuale direttore dell'Ufficio Beni Culturali e Arte Sacra dell'Arcidiocesi di Benevento presenterà un momento fatto di testo, musica ed immagini incentrati su uno dei riti più antichi e di maggiore effetto della liturgia cristiana, ovvero l'accensione del cero pasquale come culmine della celebrazione notturna della Pasqua.
Una sorta di strumento di comunicazione multimediale ante litteram davvero suggestivo. La parola “Exultet” indica la formula di benedizione ed è anche il nome dei rotoli di pergamena formati da fogli cuciti insieme, su cui localmente il testo era scritto nel Medioevo. Ingresso gratuito.

lunedì 18 marzo 2019

Bellezza e utilità”: Milano, città ideale di Leonardo

Martedì 19 marzo 2019 alle ore 18,00 all'Auditorium Università del Card. Colombo in Piazza San Marco, 2 a Milano secondo appuntamento con il ciclo di conferenze "Leonardo a Milano a 500 anni dalla morte" organizzato dall'Istituto di Studi Umanistici Francesco Petrarca.
Marco Versiero (Ente Raccolta Vinciana - Castello Sforzesco) parlerà di Bellezza e utilità”: Milano, città ideale di Leonardo, tra urbanistica, economia e politica.
A seguito di una grave epidemia pestilenziale che vessò Milano tra il 1484 e il 1485, mettendone a nudo le disfunzioni urbanistiche e la precarietà delle condizioni igienico-sanitarie, Leonardo elaborò dapprima (in alcune pagine del Ms B, c. 1487-89) una proposta ideale, seppure non del tutto utopistica, di risanamento e ristrutturazione della città, secondo un sistema viario integrato a una salubre rete di canali, memore del magistero di Leon Battista Alberti; successivamente (in un memoriale destinato al Moro contenuto nel Codice Atlantico, f. 184 v, c. 1493-97) concepì un vero e proprio nuovo piano regolatore per Milano, fondato su una decisiva revisione dei rapporti di potere alla luce dei nessi di natura anche economica tra i diversi ceti, con l’obiettivo di coniugare e rendere complementari le istanze della bellezza e dell’utilità, probabilmente ispirategli dalla rimeditazione su un passaggio del De Civitate Dei di Sant’Agostino e da una visita a Pavia con il collega senese Francesco di Giorgio Martini nell’estate del 1490.
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martedì 5 marzo 2019

La sacralità dell’immagine nel cristianesimo antico e medievale

Martedì 5 marzo 2019 alle ore 17,00, proseguono alla Fondazione Collegio San Carlo di Modena (via San Carlo, 5) le lezioni del ciclo dedicato al tema Sacro. L’esperienza simbolica del divino nelle tradizioni religiose ideato dal Centro Studi Religiosi. Maria Bettetini presenta la conferenza dal titolo "La sacralità dell’immagine nel cristianesimo antico e medievale. Dibattiti culturali e conflitti teologici".
Maria Bettetini è docente di Estetica e filosofia delle immagini presso l’Università IULM di Milano e collaboratrice del “Domenicale” del Sole 24 Ore. Traduttrice e curatrice di diverse opere di Agostino d’Ippona, ha approfondito le radici dell’iconoclastia e lo statuto dell’immagine e della finzione nelle sue diverse forme, in chiave sia storica sia teorica. Più recentemente ha applicato gli esiti delle ricerche sull’iconoclastia all’attualità del terrorismo e dei conflitti in Medio Oriente. Tra i fondatori del Centro di ricerca interuniversitario sulle culture di genere, ha recentemente pubblicato: La bellezza e il peccato. Piccola scuola di filosofia (Milano 2015); Distruggere il passato. L’iconoclastia dall’Islam all’ISIS (Milano 2016).
Tradizionalmente si intende per idolatria l’adorazione d’immagini raffiguranti animali o altro. Di per sé non è idolatrico servirsi d’immagini simboliche della divinità; lo diventa se si adora l’immagine in sé, come se fosse lo stesso dio, ma anche la costruzione di cose, il «farsi come dio» nel voler dare la vita e la forma. Il platonismo e la religione cristiana hanno contribuito a dare all’immagine costruita da mano d’uomo un valore di sacralità, di privilegiato contatto con un mondo «altro». Le origini di questo pensare sono, paradossalmente, anche nelle immagini «non dipinte da mano d’uomo», cioè veli della Veronica o sindoni, che tanta importanza ebbero nei primi mille anni della nostra era. Se lo stesso Dio lasciava immagini di sé, perché non imitarlo? Conseguenza diretta di altra e ben più profonda considerazione: se lo stesso Dio si è reso visibile assumendo un vero corpo, perché non perpetuare la sua memoria e rinvigorire l’attesa del suo ritorno attraverso la pittura della sua immagine?
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