giovedì 30 agosto 2012

Accampamento medievale nel fossato del castello Svevo

Dalla seconda metà di agosto il fossato del castello Normanno-Svevo di Bari è ritornato a vivere e ad essere frequentato finendo, almeno per un po’ di tempo, di essere una pattumiera a cielo aperto o parte scarsamente curata di un bel monumento.
Fino al 4 settembre 2012, ma si spera di prorogare il termine dell’iniziativa, è abitato da cavalieri e dame del Medioevo restituendo allo scenario barese un ambiente storico familiare. Solo in poche altre occasioni, come la festa patronale di San Nicola di qualche anno fa, il borgo antico ha rivestito i panni (e accampamenti) medievali. E Bari assume un certo fascino con tali riproposizioni storiche.
Grazie all’associazione Historia e al Centro studi Normanno-Svevi per la prima volta il fossato del castello dalla domenica al martedì è ricostruito come un fedele villaggio medievale, in cui visitatori e turisti potranno assistere a duelli, spettacoli di giocolieri, assistere a scene di vita passata che vengono riproposte.
I cittadini e non solo entrando in quest’ala del fossato hanno la possibilità di conoscere ed imparare le usanze e lo stile di vita del Medioevo partecipando essi stessi a gare o alla costruzione di strumenti artigianali. Il progetto, intitolato Medievalia, rappresenta una novità per la città ed è sicuramente un modo interattivo per aprire le porte della storia (aperte solo nei libri) nella quotidianità. E’ uno strumento utile per far crescere e valorizzare il territorio e non meno importante avvicinare, anche fisicamente, i cittadini ai costumi del Medioevo.
Gli organizzatori dell’accampamento medievali sono studiosi che ripropongono nella maniera più autentica possibile le nozioni apprese sui libri, nel loro percorso accademico. Quindi tutto quello che è allestito e riprodotto fedelmente è frutto di assoluta conoscenza.
I membri di Historia (il cui presidente è Stefano Latorre) organizzano anche visite guidate al castello. Finalmente la storia ha uno spazio attivo in cui agire sullo sfondo e nel “fosso” di un monumento che meriterebbe di essere vissuto ogni giorno.

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