L'Associazione Culturale Italia Medievale è lieta di invitarvi sabato 6 aprile 2013 alla Libreria
Feltrinelli di Via Manzoni, 12 a Milano per la presentazione del libro
"Roma Capta. Il Sacco della città dai Galli ai Lanzichenecchi"
(Laterza, 2012) di Umberto Roberto con inizio alle ore 17,00.
Intervengono con l'autore, Alessandro Galimberti, (Università Cattolica
di Milano) e Renata Salvarani (Università Europea di Roma). Ingresso
libero.
«Il 18 luglio del 386, al primo assalto dei Galli, l’esercito romano si sbandò. L’ala sinistra venne respinta nel fiume. In preda al panico, in una gigantesca rotta, molti affogarono, altri caddero schiacciati dai compagni in fuga. Metus Gallicus: il terrore per le orde galliche penetrò nella coscienza più profonda dei Romani, senza mai dissolversi, e riemerse nei momenti di maggiore emergenza».
Dal nero giorno dell’Allia, i barbari evocano antichi incubi e sopite angosce. Funesti fantasmi che tornano realtà nell’agosto 410. Roma rivive la violenza terribile di un Sacco che umilia la città per secoli signora sulle genti. È solo l’inizio: nel 455 i Vandali entrano a Roma e la devastano indisturbati; passano meno di vent’anni e nel 472 di nuovo un Sacco dopo un lungo assedio. Infine la guerra greco-gotica, che annienta lo splendore della città antica: tra il 535 e il 552 Roma è per cinque volte sotto assedio.
Dal racconto dei fatti, al mito, alla memoria: il libro segue le trasformazioni che la sequenza dei Sacchi per oltre un secolo provocò nell’immagine della città, nei comportamenti e nei pensieri dei suoi cittadini. Alla fine del mondo antico, il travaglio di una civiltà si esprime nella tormentata rovina della sua capitale.
E il disastro riecheggia spaventoso nei secoli; fino al Sacco del 1527, quando il mito della Roma che rinasce si rovescia nel più drammatico epilogo: di nuovo eserciti che calano sulla città per devastarla, di nuovo distruzioni. Lanzichenecchi e imperiali abbattono i simboli della nuova Roma nel momento della sua più splendida fioritura. Si chiude nel sangue un millennio di storia e la città cambia ancora il suo volto e la sua identità.
Umberto Roberto è professore associato di Storia romana presso l’Università Europea di Roma e membro del dottorato di Filologia e Storia del mondo antico presso l’Università La Sapienza di Roma. È Redattore delle riviste «Mediterraneo Antico» e «Romanobarbarica». È stato coordinatore del comitato scientifico e curatore del catalogo della mostra “Roma e i barbari, III-VII sec.”, Palazzo Grassi, Venezia (26 gennaio – 20 luglio 2008). I suoi principali filoni di ricerca sono: rapporti tra Roma e i barbari; storia della storiografia antica e tardoantica; il mito di Roma nella cultura occidentale; storia sociale e culturale dell’età tardoantica.
Alessandro Galimberti è ricercatore presso il Dipartimento di Storia, archeologia e storia dell'arte dell'Università Cattolica di Milano.
Renata Salvarani è dottore di ricerca in Storia medievale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e docente di Storia del Cristianesimo e Storia medievale all’Università Europea di Roma.
Visita il sito di Renata Salvarani.
«Il 18 luglio del 386, al primo assalto dei Galli, l’esercito romano si sbandò. L’ala sinistra venne respinta nel fiume. In preda al panico, in una gigantesca rotta, molti affogarono, altri caddero schiacciati dai compagni in fuga. Metus Gallicus: il terrore per le orde galliche penetrò nella coscienza più profonda dei Romani, senza mai dissolversi, e riemerse nei momenti di maggiore emergenza».
Dal nero giorno dell’Allia, i barbari evocano antichi incubi e sopite angosce. Funesti fantasmi che tornano realtà nell’agosto 410. Roma rivive la violenza terribile di un Sacco che umilia la città per secoli signora sulle genti. È solo l’inizio: nel 455 i Vandali entrano a Roma e la devastano indisturbati; passano meno di vent’anni e nel 472 di nuovo un Sacco dopo un lungo assedio. Infine la guerra greco-gotica, che annienta lo splendore della città antica: tra il 535 e il 552 Roma è per cinque volte sotto assedio.
Dal racconto dei fatti, al mito, alla memoria: il libro segue le trasformazioni che la sequenza dei Sacchi per oltre un secolo provocò nell’immagine della città, nei comportamenti e nei pensieri dei suoi cittadini. Alla fine del mondo antico, il travaglio di una civiltà si esprime nella tormentata rovina della sua capitale.
E il disastro riecheggia spaventoso nei secoli; fino al Sacco del 1527, quando il mito della Roma che rinasce si rovescia nel più drammatico epilogo: di nuovo eserciti che calano sulla città per devastarla, di nuovo distruzioni. Lanzichenecchi e imperiali abbattono i simboli della nuova Roma nel momento della sua più splendida fioritura. Si chiude nel sangue un millennio di storia e la città cambia ancora il suo volto e la sua identità.
Umberto Roberto è professore associato di Storia romana presso l’Università Europea di Roma e membro del dottorato di Filologia e Storia del mondo antico presso l’Università La Sapienza di Roma. È Redattore delle riviste «Mediterraneo Antico» e «Romanobarbarica». È stato coordinatore del comitato scientifico e curatore del catalogo della mostra “Roma e i barbari, III-VII sec.”, Palazzo Grassi, Venezia (26 gennaio – 20 luglio 2008). I suoi principali filoni di ricerca sono: rapporti tra Roma e i barbari; storia della storiografia antica e tardoantica; il mito di Roma nella cultura occidentale; storia sociale e culturale dell’età tardoantica.
Alessandro Galimberti è ricercatore presso il Dipartimento di Storia, archeologia e storia dell'arte dell'Università Cattolica di Milano.
Renata Salvarani è dottore di ricerca in Storia medievale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e docente di Storia del Cristianesimo e Storia medievale all’Università Europea di Roma.
Visita il sito di Renata Salvarani.
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