«Ad scientiarum haustum et seminarium doctrinarum», ovvero «alla fonte delle scienze e al vivaio dei saperi»
è l'iscrizione che campeggia sul frontone dell'ingresso della sede
principale dell'Università di Napoli. Non si tratta solo di un motto
suggestivo o retoricamente evocativo: è un monito identificativo, che,
richiamando l'antichità dell'istituzione, vuole ricordare il valore
della tradizione e, al contempo, l'importanza della cultura.
Il 29 settembre (festa di san Michele) fu il giorno in cui
iniziarono le attività dello studium di Napoli, fondato dall'imperatore
Federico II di Svevia nel 1224. La stessa data offre
l'occasione per celebrare le origini della lunghissima storia di quella
che può essere considerata l'università ‘statale' più antica del mondo.
Al contempo, l'incontro scientifico vuole ricordare la figura e l'opera
del suo fondatore, che presso la sua corte fu capace di accogliere e far
sviluppare mirabilmente tradizioni culturali varie e innovative, tali
da incidere indelebilmente sullo sviluppo della letteratura, della
filosofia e delle arti dei secoli successivi.
Alle ore 9,00 nell'aula De Sanctis della sede storica dell'Ateneo federiciano, in corso Umberto I 40, introduce i lavori Gaetano Manfredi, Magnifico Rettore dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, Emmanuele Francesco Maria Emanuele, dell'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa; presiede Arturo De Vivo,
Prorettore dell'Università degli Studi di Napoli Federico II.
Interverranno studiosi di respiro internazionale. Il programma
dettagliato con tutti gli interventi è allegata.
Nella giornata di studio, che si svolgerà col sostegno della Fondazione
'Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo', sarà presentata la ristampa
anastatica del volume di Giovanni Giuseppe Origlia, Istoria dello studio di Napoli, Napoli 1753, pubblicata dalla Editoriale Scientifica.
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