«A fantasia dicitur fantasma», recita il noto incipit di un capitulum del De nugis curialium
di Walter Map (II, 13) in cui il dotto chierico gallese riflette sulla
natura di misteriose, conturbanti apparizioni che sono al centro di
una serie di narrazioni di grande pregnanza immaginifica e commisurata
fortuna tanto nell’ambito della pagina scritta quanto in quello
dell’oralità.
Oggetto del XIX Convegno internazionale organizzato dal Laboratorio EtnoAntropologico di Rocca Grimalda in collaborazione con la Società Italiana di Filologia Romanza che si terrà sabato 20 e domenica 21 settembre 2014 a Rocca Grimalda (AL) è appunto il complesso legame che associa la fantasia aristotelicamente intesa quale facoltà cognitiva, capace di produrre rappresentazioni intese a mediare l’attività sensoriale e l’attività intellettiva attraverso la rappresentazione, e il ricco immaginario a essa riconducibile in base alla teoria pseudo-agostiniana della visione: apparizioni illusorie, fate, fantasmi, demoni, creature per l’appunto ‘fantastiche’; retaggio di un sostrato pre-cristiano spesso sottoposto a una evangelizzazione soltanto superficiale; che costituiscono il fulcro essenziale e l’asse portante di una narrativa destinata, con i suoi temi, i suoi motivi, i suoi personaggi, le sue strategie retoriche, a superare le soglie della nostra contemporaneità.
Una longue durée che trova potenti spinte propulsive nella corte plantageneta, crocevia di lingue, culture, tradizioni di matrice diversa che in un dialogo serrato, in una dialettica talora anche aspra giungono a comporre un leggendario suscettibile di variazioni, rielaborazioni, attualizzazioni virtualmente infinite.
In questa prospettiva, un’attenzione particolare verrà accordata alle tecniche compositive, al fine di mettere a giorno e motivare a fondo sia le strategie retoriche poste in atto dagli autori sia la sintassi diegetica mediante cui acquisiscono forma e consistenza letteraria materiali culturali di provenienza eterogenea.
Oggetto del XIX Convegno internazionale organizzato dal Laboratorio EtnoAntropologico di Rocca Grimalda in collaborazione con la Società Italiana di Filologia Romanza che si terrà sabato 20 e domenica 21 settembre 2014 a Rocca Grimalda (AL) è appunto il complesso legame che associa la fantasia aristotelicamente intesa quale facoltà cognitiva, capace di produrre rappresentazioni intese a mediare l’attività sensoriale e l’attività intellettiva attraverso la rappresentazione, e il ricco immaginario a essa riconducibile in base alla teoria pseudo-agostiniana della visione: apparizioni illusorie, fate, fantasmi, demoni, creature per l’appunto ‘fantastiche’; retaggio di un sostrato pre-cristiano spesso sottoposto a una evangelizzazione soltanto superficiale; che costituiscono il fulcro essenziale e l’asse portante di una narrativa destinata, con i suoi temi, i suoi motivi, i suoi personaggi, le sue strategie retoriche, a superare le soglie della nostra contemporaneità.
Una longue durée che trova potenti spinte propulsive nella corte plantageneta, crocevia di lingue, culture, tradizioni di matrice diversa che in un dialogo serrato, in una dialettica talora anche aspra giungono a comporre un leggendario suscettibile di variazioni, rielaborazioni, attualizzazioni virtualmente infinite.
In questa prospettiva, un’attenzione particolare verrà accordata alle tecniche compositive, al fine di mettere a giorno e motivare a fondo sia le strategie retoriche poste in atto dagli autori sia la sintassi diegetica mediante cui acquisiscono forma e consistenza letteraria materiali culturali di provenienza eterogenea.
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