Jesi contro Contado leggi Belvedere (ora Ostrense), Castel Ghibellino
(ora Castelbellino) Castel del Piano (ora Castelplanio), Poggio,
Maiolati ( ora Spontini), Massaccio (ora Cupramontana), Montecarotto,
Monte Roberto, Musiano (ora Monsano), Morro (ora Morro d’Alba) Poggio
Cupo (ora Poggio Cupro), Poggio San Marcello, Rosora, San Marcello, San
Paolo, (ora San Paolo di Jesi), Scisciano. Santa Maria Nova in panchina.
Non si tratta della formazione di una partita di calcio ma
l’inquadramento delle realtà territoriali che connotano un importante
fase della storia medievale Jesina: “La Causa Aesina Collectarum” nota
anche come “Causa Magna” per l’arco temporale di più di 200 anni in cui
si sviluppa, per l’importanza delle parti coinvolte che superano i
confini locali e la messe documentaria prodotta. Il dottor Sandro
Scoccianti, mettendo a disposizione lo spessore di fine giurista e
l’esperienza acquisita nel suo ruolo professionale di notaio nonché
componente della Deputazione di Storia Patria per le Marche, ha fatto
rifluire l’esito delle sue ricerche in un accurato volume che porta come
significativo sottotitolo “uno strumento per la ricerca storica”.
Ricerche d’archivio che mostrano come sotto un conflitto tributario si
celino ben altre motivazioni: la lotta per l’autonomia che da sempre ha
contrapposto Jesi ai suoi castelli. E che a ben vedere rimane nell’aria
alla presentazione dei Palli che si ripete nell’appuntamento di maggio
del Palio di San Floriano.
Di questo si tratterà sabato 5 dicembre 2015 alle ore 17:30 a Jesi (AN) presso la sede della Fondazione Federico II Hohenstaufen, a Palazzo Baldeschi Balleani in Piazza Federico II,5, con la presentazione del volume a cura del prof. Gilberto Piccinini, Presidente della Deputazione.
Di questo si tratterà sabato 5 dicembre 2015 alle ore 17:30 a Jesi (AN) presso la sede della Fondazione Federico II Hohenstaufen, a Palazzo Baldeschi Balleani in Piazza Federico II,5, con la presentazione del volume a cura del prof. Gilberto Piccinini, Presidente della Deputazione.
Un omaggio indiretto
anche ai due punti fermi della storiografia jesina, Don Costantino
Urieli e il Prof. Raffaele Molinelli, di recente commemorato, perché i
percorsi della storia siano i migliori strumenti per comprendere e
adottare le scelte migliori.
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