È stata una delle figure più importanti
per lo studio delle origini di Venezia. Il primo a dimostrare
l’esistenza di una «Venezia romanica». E delle basi su cui si era
sviluppata nell’Alto Medioevo la civiltà veneziana. Figura complessa di
intellettuale e politico quella di Wladimiro Dorigo, professore di
Storia del’Arte medievale all’Università Ca’ Foscari Venezia, autore di saggi
e studi sui mosaici bizantini e sulla «Venezia delle Origini». Un
monumentale studio pubblicato qualche anno fa da Cierre edizioni
ripercorre la storia della nascita della città e la genesi delle sue
genti arrivate sulle lagune.
Dorigo studioso e ricercatore. Ma anche
Dorigo antifascista, politico e portavoce della sinistra Dc, pensiero
laico nel partito cattolico, da cui uscì dopo aspre polemiche alla fine
degli anni Cinquanta. Dorigo discusso innovatore, che proponeva negli
anni Sessanta lo sviluppo industriale di Marghera allargato a nuove Zone
industriali, un’autostrada in mezzo alla laguna per collegare la
terraferma con le isole di Vignole e Sant’Erasmo.
A dieci anni dalla
morte, avvenuta il primo luglio del 2006 all’età di 79 anni, la sua Università lo ricorda con una giornata di studi in programma lunedì 27 giugno 2016
a partire dalle ore 10,00 all’Auditorium di Santa Margherita. Un comitato promosso dai
professori Alessandro Casellato e Michela Agazzi, di cui fa parte anche
il figlio di Dorigo, Paolo, si è incaricato di ricostruire la storia e
la figura del poliedrico professore. La sua biblioteca composta da 15
mila volumi è stata donata dai figli all’Università, che gli ha anche
intitolato un’aula al terzo piano di Ca’ Foscari. Denso e interessante
il programma della giornata di studi. Si comincia con il saluto
del rettore di Ca’ Foscari Michele Bugliesi e del direttore di
Dipartimento Luigi Perissinotto. Relazione di Michela Agazzi su «Dorigo,
10 anni dopo: La storia dell’Arte medievale dopo Venezia romanica».
Xavier Barral i Altet presiederà poi la tavola rotonda con interventi di
Diego Calon («L’isola che non c’è, Malamocco e Rialto tra VII e VIII
secolo»); Myriam Pilutti Namer («Ripensare i capitelli veneziani»). Nel
pomeriggio relazioni di Denis Valenti, Gianmario Guidarelli, Marina Niero, Stefania Coccato. Alle ore 18,00 la proiezione del
documentario di Pierandrea e Mariagrazia Galiardi con l’ultima
intervista concessa dallo studioso un mese prima di morire, in cui parla
a lungo delle sue ricerche, della sua vita e della politica.
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