Le origini del Calendimaggio si perdono nel tempo, si riallacciano, a
consuetudini pagane che celebravano con riti diversi ma tutti improntati
alla gioia, il ritorno della primavera e quindi il rinnovarsi del ciclo
della vita. Erano manifestazioni nate dal sentimento dell'antico popolo
degli Umbri. Lo spirito con cui si conformava la festa della primavera
era un inno all'amore e alla ritrovata gioia di vivere dopo le giornate
aspre e fredde dell'inverno. Si ballava, si beveva il vino dell'annata
precedente dopo il dovuto periodo di riposo, si cantava. Erano autentici
resti poetici quelli che venivano recitati per rendere omaggio alla
stagione dei fiori.
Le cronache antiche e gli stessi documenti che riguardano la vita di S.Francesco attestano che nella sua giovinezza il santo eccelleva nella composizione di poesie da ballo e di canti.
È fuori dubbio che in questo periodo l'influenza provenzale e francese era determinante, soprattutto nella musica, ma è interessante notare che tali composizioni venivano chiamate "canzoni di maggio" e proprio all'inizio di questo mese eseguite da brigate di giovani che si spostavano in vari rioni della città.
Le antiche cronache ci informano che Assisi, agli inizi del '300, raggiunse il massimo splendore; lo confermano l'estensione della mura cittadine, i castelli in suo possesso, la magnificenzia delle sue chiese, la presenza dei più grandi maestri pittori tra cui Giotto, Cimabue, Simone Martini, i fratelli Lorenzetti ecc... È più o meno di questo periodo anche la divisione della città, d'altronde non unico esempio in Italia in "Parte de Sotto" e "Parte de Sopra" facenti capo rispettivamente alle famiglie rivali dei Fiumi e dei Nepis: prendono così forma gli odi e le ambizioni delle famiglie, dei partiti politici di guelfi e ghibellini.
Le cronache antiche e gli stessi documenti che riguardano la vita di S.Francesco attestano che nella sua giovinezza il santo eccelleva nella composizione di poesie da ballo e di canti.
È fuori dubbio che in questo periodo l'influenza provenzale e francese era determinante, soprattutto nella musica, ma è interessante notare che tali composizioni venivano chiamate "canzoni di maggio" e proprio all'inizio di questo mese eseguite da brigate di giovani che si spostavano in vari rioni della città.
Le antiche cronache ci informano che Assisi, agli inizi del '300, raggiunse il massimo splendore; lo confermano l'estensione della mura cittadine, i castelli in suo possesso, la magnificenzia delle sue chiese, la presenza dei più grandi maestri pittori tra cui Giotto, Cimabue, Simone Martini, i fratelli Lorenzetti ecc... È più o meno di questo periodo anche la divisione della città, d'altronde non unico esempio in Italia in "Parte de Sotto" e "Parte de Sopra" facenti capo rispettivamente alle famiglie rivali dei Fiumi e dei Nepis: prendono così forma gli odi e le ambizioni delle famiglie, dei partiti politici di guelfi e ghibellini.
Nel 1954 la festa assume, con l'entusiasmo di tutta la cittadinanza, la
suggestiva forma che fino ad oggi conserva. Fra le due "Parti" della
città ritorna la sfida: questa volta non cruenta. Le due fazioni danno
vita ad una contesa che rievoca i tempi di Calendimaggio. La
partecipazione popolare è così intensa che la città
rivive in ogni sua dimensione quell'atmosfera che l'aveva caratterizzata
nei secoli.
Per maggiori informazioni e programma completo visita il sito ufficiale dell'evento !
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