Il 25 marzo, giorno che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio nell'aldilà della Commedia,
è stato scelto per le celebrazioni: per l'occasione erano stati pensati
molti momenti di incontro reale che avrebbero coinvolto le istituzioni,
le università e le scuole, in Italia e non solo. Tuttavia, secondo le
disposizioni governative emanate in relazione all'emergenza COVID-19,
per quest'anno il 25 marzo è una giornata che pressoché tutta Italia
trascorre all'interno della propria casa. Il progetto, malgrado tutto,
non si è fermato.
L'Accademia della Crusca, che fin
dall'inizio ha caldeggiato il realizzarsi dell'iniziativa, è impegnata
nel celebrare la ricorrenza. Se non è possibile riunirsi in convegni e
incontri, allora il festeggiamento passa attraverso il mezzo della rete, su cui la Crusca è da anni molto attiva grazie al proprio sito web e ai profili Facebook, Twitter, Youtube e, ultimo arrivato, Instagram.
L'idea è quella di riunire tutti gli amanti della lingua italiana nel ricordo di Dante Alighieri. Accademici, collaboratori, amici a vario titolo dell'Accademia
sono stati coinvolti nella creazione di brevi video, in cui dalle
proprie case raccontano cosa Dante ha significato e significa per loro.
Partecipano, tra gli altri, Monica Barni, vicepresidente della Regione Toscana, Cristina Giachi, vicesindaca del Comune di Firenze, Tommaso Sacchi, assessore alla cultura e Luigi Dei, rettore dell’Università di Firenze, gli attori Monica Guerritore e Virginio Gazzolo. Non solo: chiunque vuole può partecipare alla celebrazione su Facebook, scattandosi una foto (per
esempio un selfie con la propria edizione di un'opera dantesca), capace
di raccontare il proprio rapporto con il poeta, su Twitter, spiegandolo
nelle poche righe di un tweet, oppure su Instagram, realizzando un piccolo intervento video o una "storia". Intanto, l'Accademia della Crusca raccoglie tutte le testimonianze, riunendole in una galleria che rimarrà disponibile in rete.
Tra le iniziative del primo #Dantedì, c'è anche quella lanciata
durante la puntata di Uno Mattina del 22 marzo dal presidente onorario
dell'Accademia della Crusca, Francesco Sabatini. L'invito,
rivolto a tutti gli amanti di Dante, è quello di affacciarsi al balcone mercoledì 25 marzo 2020 alle ore 18,00 per recitare insieme a lui i primi e gli ultimi
versi dell'Inferno. Li alleghiamo anche in pdf, per chi non avesse la
propria edizione. Eccoli:
canto I, 1-9
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!
Tant’è amara che poco è più morte;
ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai,
dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte.
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!
Tant’è amara che poco è più morte;
ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai,
dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte.
canto XXXIV, 133-139
Lo duca e io per quel cammino ascoso
intrammo a ritornar nel chiaro mondo;
e sanza cura aver d’alcun riposo,
salimmo su, el primo e io secondo,
tanto ch’i’ vidi de le cose belle
che porta ’l ciel, per un pertugio tondo.
E quindi uscimmo a riveder le stelle.
Lo duca e io per quel cammino ascoso
intrammo a ritornar nel chiaro mondo;
e sanza cura aver d’alcun riposo,
salimmo su, el primo e io secondo,
tanto ch’i’ vidi de le cose belle
che porta ’l ciel, per un pertugio tondo.
E quindi uscimmo a riveder le stelle.
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