Alla Rocca di San Giorgio in Orzinuovi dal 30 settembre 2022 al 31 marzo 2023 la mostra Vincenzo Foppa. Lo Stendardo di Orzinuovi curata da Roberto Consolandi, concepita intorno all’opera principale, il prezioso Stendardo, recto e verso in
tempera e olio su tela, una delle opere fondamentali dell’evoluzione di
Vincenzo Foppa. Occasione per ricordare e riscoprire la personalità
dell’artista bresciano, mentore e “protagonista” del Rinascimento
lombardo.
Opera di proprietà della Parrocchia di Santa Maria Assunta di
Orzinuovi (Brescia) e in deposito presso la Pinacoteca Tosio Martinengo
di Brescia, lo Stendardo di Orzinuovi ritorna dopo 113 anni al
luogo originario. L’iniziativa vuole dare un contributo alla collettiva
spinta verso il bello nel periodo post pandemico. Lo Stendardo infatti
con la pandemia ha molto in comune: l’opera fu commissionata nel 1514
all’artista bresciano Vincenzo Foppa, (1427/1430 – 1515/1516), per
debellare e esorcizzare una pestilenza durissima scoppiata dopo il Sacco
di Brescia, tra il 1512 e il 1513, che aveva falcidiato un numero
considerevole di abitanti di Orzinuovi.
La mostra, organizzata dal Comune e dalla Parrocchia di Orzinuovi
(Brescia), si avvale della partecipazione della Fondazione Brescia Musei
con il patrocinio e la collaborazione dell’Ufficio per i Beni Culturali
Ecclesiastici della Diocesi di Brescia e del Comune di Brescia, con un
Comitato Scientifico appositamente costituito. Si avvale del Patrocinio
del Ministero della Cultura e del contributo di Regione Lombardia,
Provincia di Brescia, Comune di Bergamo, oltre alla collaborazione di
Comune di Tione di Trento, Territorio Pastorale di Tione,
Confartigianato Brescia e Lombardia Orientale, Confagricoltura Brescia,
Parco Oglio Nord, Associazione Terre Basse e partner territoriali.
Il percorso espositivo è suddiviso in cinque sezioni: La potenza dell’immagine; L’energia della materia; La forza dell’anima; Desiderio di memoria. Obliare per rinascere; L’incanto della Grazia.
Un corpus di 33 opere fra cui altre opere del Foppa, una Crocifissione, una Madonna con il Bambino fra san Giovanni Battista e san Giovanni Evangelista, un Cicerone Leggente (in lightbox), e un Giovanni Battista oltre a un disegno di Andrea Mantegna, il Seppellimento di Cristo (in
lightbox). Completano il percorso diversi disegni di Giovan Battista
Cavalcaselle, alcuni sesterzi di epoca imperiale, dipinti, manufatti
rinascimentali, un raro frammento di tappeto a motivo Holbein, oltre a
sculture lignee di Andrea e Maffeo Olivieri.
Lo Stendardo si compone di un recto che rappresenta la Madonna con il Bambino tra i SS. Caterina d’Alessandria e Bernardino da Siena, e un verso con San Sebastiano tra Ss. Giorgio e Rocco.
Racconta il curatore: La rievocazione di una pestilenza e di una
guerra ancora in atto sono palesi, ma con questa mostra si vogliono
affermare il “magistero prospettico” e l’invenzione della spazialità
architettonica del maggior artista del Rinascimento bresciano, e non
solo la valenza del realismo nella sua pittura grigio argentea.
A testimonianza della profonda cultura e conoscenza del Foppa intorno
alla moda, che ispira molti elementi degli abiti che ricoprono le
figure protagoniste delle sue opere, integra la mostra una esposizione
di preziosi abiti realizzati dalla Fondazione Arte della Seta Lisio di
Firenze, che riproducono fedelmente modelli del XVI secolo.
Accompagna la mostra un cortometraggio dedicato a Vincenzo Foppa, per
la regia di Rosamaria Montalbano con il concept e la direzione di
Roberto Consolandi.
L’iniziativa vuole inoltre favorire la conoscenza del territorio per
il pubblico in visita: le bellezze naturali del paesaggio, le antiche
dimore, l’ambiente antropizzato, il turismo ecosostenibile di quest’area
lombarda.
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