La XXIII edizione di Città Medioevo che si tiene a Sant'Elpidio a Mare (FM) da giovedì 23 a domenica 26 luglio 2015 è dedicata all’evento mondiale “Expo
Milano 2015”. Si potranno degustare prodotti tipici nelle taverne di
contrada e altri nelle esposizioni culinarie, partecipare ad un BANCHETTO
MEDIEVALE fedelmente ricostriuto in Contrada Cavaliera Sant’Elpidio
(prenotazione obbligatoria) e inoltre viaggiare tra le scene inerenti il
tema del cibo nel periodo medievale.
Le difficoltà di trasporto e di conservazione dei cibi facevano sì che ogni zona consumasse i prodotti locali. Questo spiega le differenze odierne nel consumo degli alimenti in Europa. Il menù medievale cambiava molto a seconda del livello sociale della popolazione. La nobiltà seguiva un'alimentazione molto ricca e pesante. Nei banchetti solenni, era presente una quantità enorme di carne, di selvaggina specialmente, la carne nobile per eccellenza, condita di salse ricche di spezie, con accompagnamento di frutti canditi, di dolci speziati. La pesantezza del mangiare era accresciuta dal fatto che i nostri antenati si servivano poco di piatti ed altre stoviglie, adoperando fette grandi di pane dove appoggiavano le pietanze…il pane che rimaneva, veniva gettato in un recipiente al centro della tavola:elemosina per i poveri. Con la tovaglia si pulivano le dita, sicché si doveva cambiarla più volte durante il pranzo, nonostante l'utilizzo dell’acqua per risciacquare bocca e mani. Al dessert, non prima, veniva portato il vino. La gente qualunque mangiava più semplicemente. I contadini consumavano un pane di farina mescolata con orzo, segala, saggina e fave, mentre i cittadini facevano uso del pane di grano. Con il pane si facevano una quantità di minestre e di altre preparazioni. Scarso era l’olio ed i condimenti erano a base di grassi di origine animale. Poca la frutta e rari i dolci. Nelle occasioni importanti si arrostivano il montone e la capra. Ben conosciuta era l’arte di conservare le carni affumicandole ed insaccandole, salate e triturate, destinate al consumo invernale. Si faceva anche consumo di formaggi. Nel Medioevo non esistevano le portate ma si mettevano tutti i cibi a tavola mangiando indifferentemente l'uno o l'altro secondo gusto personale. Non esisteva la forchetta, si mangiava con le mani o, nel caso di zuppe, con il cucchiaio. Si usava fare grandi tavolate per favorire il colloquio e l'amicizia tra le persone. A corollario delle scene dedicate al tema, la vita medievale del borgo arricchita di artisti di strada: mangiafuoco, trampolieri, musici; dalle evoluzioni di rapaci che simulano battute di caccia e volo libero per ammirare da vicino l’arte della falconeria; degli sbandieratori e degli arcieri, del teatro dei burattini che narra storie dell'epoca, dall'osservatorio astronomico. E’ questa la Sant’Elpidio che vogliamo offrire mettendo in scena “La Città Medioevo” che è molto più di una rappresentazione storica; è la città che si concede al medioevo, tanta è la consapevolezza dei protagonisti di recitare un ruolo importante dettato da un grande copione della storia nella sua versione più affascinante e spettacolare, in grado di raccontare un periodo affascinante durante il quale Sant’Elpidio a Mare ha vissuto il suo massimo splendore.
Le difficoltà di trasporto e di conservazione dei cibi facevano sì che ogni zona consumasse i prodotti locali. Questo spiega le differenze odierne nel consumo degli alimenti in Europa. Il menù medievale cambiava molto a seconda del livello sociale della popolazione. La nobiltà seguiva un'alimentazione molto ricca e pesante. Nei banchetti solenni, era presente una quantità enorme di carne, di selvaggina specialmente, la carne nobile per eccellenza, condita di salse ricche di spezie, con accompagnamento di frutti canditi, di dolci speziati. La pesantezza del mangiare era accresciuta dal fatto che i nostri antenati si servivano poco di piatti ed altre stoviglie, adoperando fette grandi di pane dove appoggiavano le pietanze…il pane che rimaneva, veniva gettato in un recipiente al centro della tavola:elemosina per i poveri. Con la tovaglia si pulivano le dita, sicché si doveva cambiarla più volte durante il pranzo, nonostante l'utilizzo dell’acqua per risciacquare bocca e mani. Al dessert, non prima, veniva portato il vino. La gente qualunque mangiava più semplicemente. I contadini consumavano un pane di farina mescolata con orzo, segala, saggina e fave, mentre i cittadini facevano uso del pane di grano. Con il pane si facevano una quantità di minestre e di altre preparazioni. Scarso era l’olio ed i condimenti erano a base di grassi di origine animale. Poca la frutta e rari i dolci. Nelle occasioni importanti si arrostivano il montone e la capra. Ben conosciuta era l’arte di conservare le carni affumicandole ed insaccandole, salate e triturate, destinate al consumo invernale. Si faceva anche consumo di formaggi. Nel Medioevo non esistevano le portate ma si mettevano tutti i cibi a tavola mangiando indifferentemente l'uno o l'altro secondo gusto personale. Non esisteva la forchetta, si mangiava con le mani o, nel caso di zuppe, con il cucchiaio. Si usava fare grandi tavolate per favorire il colloquio e l'amicizia tra le persone. A corollario delle scene dedicate al tema, la vita medievale del borgo arricchita di artisti di strada: mangiafuoco, trampolieri, musici; dalle evoluzioni di rapaci che simulano battute di caccia e volo libero per ammirare da vicino l’arte della falconeria; degli sbandieratori e degli arcieri, del teatro dei burattini che narra storie dell'epoca, dall'osservatorio astronomico. E’ questa la Sant’Elpidio che vogliamo offrire mettendo in scena “La Città Medioevo” che è molto più di una rappresentazione storica; è la città che si concede al medioevo, tanta è la consapevolezza dei protagonisti di recitare un ruolo importante dettato da un grande copione della storia nella sua versione più affascinante e spettacolare, in grado di raccontare un periodo affascinante durante il quale Sant’Elpidio a Mare ha vissuto il suo massimo splendore.
Segui l'evento su Facebook !
Nessun commento:
Posta un commento