"Da San Geminiano alla Cattedrale romanica" giovedì 14 gennaio 2021 ore 18.30 appuntamento in diretta sulla pagina Facebook @museicivicimodena.
Viene presentato un progetto di ricerca
coordinato dai Musei Civici di Modena, importante per la conoscenza e la
valorizzazione del centro storico cittadino e del Sito UNESCO di Modena.
Lo studio, multidisciplinare, riguarda le fasi pre-lanfranchiane del Duomo, anche documentate da recenti indagini archeologiche. Scopo della ricerca è tracciare un quadro dei processi ambientali, culturali, socio-politici, economici e biologici, che concorsero a trasformare la città nel passaggio tra età romana e medioevo.
L’evidenza archeologica, le fonti storiche, lo studio delle fasi costruttive della Cattedrale nel quadro dello sviluppo urbanistico, hanno consentito, col metodo pluridisciplinare, di acquisire nuovi dati per comprendere i processi che portarono a profondi mutamenti nella realtà modenese, culminanti in una “rivoluzione urbanistica”, segnata da un marcato spostamento della città post-antica rispetto a quella romana, compiuto in un periodo ancora imprecisato dell’alto medioevo.
Le fonti storiche attestano che Modena fu interessata a partire dal III secolo da un fenomeno migratorio di popolazioni di origine germanica, che trova conferma sul piano archeologico grazie alle analisi isotopiche compiute su un consistente campione di individui sepolti nelle necropoli rinvenute intorno al Duomo; dopo il V secolo le nuove dinamiche socioculturali e l’evoluzione urbanistica della tarda antichità col diffondersi del Cristianesimo, portarono la città a spostarsi verso ovest, con nuovo focus intorno alla basilica eretta sulle spoglie di San Geminiano.
A questi fattori si deve associare quello geologico-ambientale, menzionato nelle fonti antiche e più volte richiamato dalla letteratura sulla storia della città, sulla cui entità e portata le recenti scoperte archeologiche consentono di presentare nuovi elementi.
Lo studio, multidisciplinare, riguarda le fasi pre-lanfranchiane del Duomo, anche documentate da recenti indagini archeologiche. Scopo della ricerca è tracciare un quadro dei processi ambientali, culturali, socio-politici, economici e biologici, che concorsero a trasformare la città nel passaggio tra età romana e medioevo.
L’evidenza archeologica, le fonti storiche, lo studio delle fasi costruttive della Cattedrale nel quadro dello sviluppo urbanistico, hanno consentito, col metodo pluridisciplinare, di acquisire nuovi dati per comprendere i processi che portarono a profondi mutamenti nella realtà modenese, culminanti in una “rivoluzione urbanistica”, segnata da un marcato spostamento della città post-antica rispetto a quella romana, compiuto in un periodo ancora imprecisato dell’alto medioevo.
Le fonti storiche attestano che Modena fu interessata a partire dal III secolo da un fenomeno migratorio di popolazioni di origine germanica, che trova conferma sul piano archeologico grazie alle analisi isotopiche compiute su un consistente campione di individui sepolti nelle necropoli rinvenute intorno al Duomo; dopo il V secolo le nuove dinamiche socioculturali e l’evoluzione urbanistica della tarda antichità col diffondersi del Cristianesimo, portarono la città a spostarsi verso ovest, con nuovo focus intorno alla basilica eretta sulle spoglie di San Geminiano.
A questi fattori si deve associare quello geologico-ambientale, menzionato nelle fonti antiche e più volte richiamato dalla letteratura sulla storia della città, sulla cui entità e portata le recenti scoperte archeologiche consentono di presentare nuovi elementi.
Presentano il progetto Francesca Piccinini e Silvia Pellegrini dei Musei
Civici, in collegamento con i referenti di alcuni degli istituti
coinvolti: Stefano Lugli di UNIMORE - Dipartimento di Scienze Chimiche e
Geologiche; Stefano Benazzi di UNIBO - Dipartimento Beni
Culturali; Elena Silvestri, architetto Studio Silvestri di Modena.
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