A dieci giorni dal Natale, un viaggio alla scoperta del borgo nel quale
nacque il primo presepe della storia. E dove è in programma una sagra
davvero particolare, quella dei “Primi alla francescana”, che consente
di assaggiare ricette dal gusto unico realizzate con le materie prime
del Medioevo. Il luogo in questione è Greccio, piccolo gioiello
incastonato tra le verdi colline della Valle Santa di Rieti;
l’appuntamento è fissato per sabato 13 e domenica 14
dicembre 2014. Saccottini al cuore di arancia, polenta di farina e mais e
castagna, gnocchi di ricotta e fraticelli con l’ortica saranno i piatti
proposti ai visitatori: ricette semplici e genuine tipiche di un periodo
storico nel quale la carne era ancora una pietanza da ricchi e dove
cereali, legumi e ortaggi costituivano la base alimentare della quasi
totalità della popolazione.
Tra una portata e l’altra, si potrà completare questo salto all’indietro nel passato
con una visita ai luoghi più importanti che videro protagonista San
Francesco di Assisi. E’ il caso del Santuario del Presepe, uno dei
monumenti più importanti della storia del francescanesimo, che sorge a 2
km dal paese arroccato sulla roccia di un costone boscoso: qui nel
lontano 1223 il frate di Assisi, dopo un viaggio in Palestina, decise di
ricostruire con persone e animali le scene della Natività di Betlemme: e
così insieme al nobile signore di Greccio Giovanni Velita realizzò la
rievocazione della nascita di Gesù, ovvero il primo presepe della
storia.
Ma merita una visita anche l’antico borgo medievale, che conserva parte della pavimentazione del vecchio castello e tre delle sei torri di cui la maggiore trasformata nel XVII° secolo in torre campanaria, oltre alla chiesa parrocchiale dedicata a San Michele Arcangelo, alla chiesa di S. Maria del Giglio e alla sua diruta, oggi restaurata e destinata a Museo Internazionale del Presepio.
Ma merita una visita anche l’antico borgo medievale, che conserva parte della pavimentazione del vecchio castello e tre delle sei torri di cui la maggiore trasformata nel XVII° secolo in torre campanaria, oltre alla chiesa parrocchiale dedicata a San Michele Arcangelo, alla chiesa di S. Maria del Giglio e alla sua diruta, oggi restaurata e destinata a Museo Internazionale del Presepio.
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