Il blog per tutti gli appassionati di Medioevo. Blog a più mani. Per partecipare (non bisogna essere per forza appassionati, ma l'argomento è comunque il Medioevo) mandate un messaggio a: info@italiamedievale.org e sarete invitati.
sabato 28 febbraio 2015
Le mura di Volterra. Storia, tutela, valorizzazione
venerdì 27 febbraio 2015
I mosaici medievali di Santa Prassede e Pudenziana a Roma
Sacello di San Zenone, moaici della volta |
Sabato 28 febbraio 2015, alle ore 16,00, l'Associazione culturle Esperide propone un itinerario dedicato interamente al mosaico medievale con la visita alle chiese di Santa Prassede e Pudenziana.
Quest’ultima è una delle antiche chiese titolari di Roma – il titulus pudentis – costruita, secondo la tradizione, là dove sorgeva la dimora del senatore Pudente, padre di Prassede e Pudenziana, leggendarie fondatrici delle due chiese titolari omonime. La chiesa è probabilmente il risultato di una trasformazione di un’aula di un edificio termale, risalente al III secolo e facente parte dell’abitazione di Pudente, alla fine del IV secolo. Ascrivibile a questo periodo è il magnifico mosaico absidale, raffigurante Cristo in trono circondato dagli apostoli e da due figure femminili, identificate con le sorelle Pudenziana e Prassede, che starebbero a rappresentare la Chiesa e la Sinagoga: esso, oltre a essere una delle prime testimonianze di arte musiva cristiana a Roma, costituisce il primo mosaico absidale pervenuto. Durante il pontificato di Adriano I la chiesa fu riedificata, quindi restaurata da papa Gregorio VII, all’epoca del quale risale un ciclo di pitture affrescate nell’oratorio mariano, di poco precedenti e affini a quelli della basilica inferiore della chiesa di San Clemente.
Quest’ultima è una delle antiche chiese titolari di Roma – il titulus pudentis – costruita, secondo la tradizione, là dove sorgeva la dimora del senatore Pudente, padre di Prassede e Pudenziana, leggendarie fondatrici delle due chiese titolari omonime. La chiesa è probabilmente il risultato di una trasformazione di un’aula di un edificio termale, risalente al III secolo e facente parte dell’abitazione di Pudente, alla fine del IV secolo. Ascrivibile a questo periodo è il magnifico mosaico absidale, raffigurante Cristo in trono circondato dagli apostoli e da due figure femminili, identificate con le sorelle Pudenziana e Prassede, che starebbero a rappresentare la Chiesa e la Sinagoga: esso, oltre a essere una delle prime testimonianze di arte musiva cristiana a Roma, costituisce il primo mosaico absidale pervenuto. Durante il pontificato di Adriano I la chiesa fu riedificata, quindi restaurata da papa Gregorio VII, all’epoca del quale risale un ciclo di pitture affrescate nell’oratorio mariano, di poco precedenti e affini a quelli della basilica inferiore della chiesa di San Clemente.
Non distante da Santa
Pudenziana, sorge la chiesa di Santa Prassede, che leggenda vuole
essere stata costruita intorno al 489 d.C. sul luogo in cui le due
sorelle raccolsero in un pozzo i resti di duemila martiri della Chiesa
cristiana, prima di essere martirizzate. La basilica attuale si deve,
invece, al rifacimento operato durante il pontificato di papa Pasquale I
verso l’882, che costruì un nuovo edificio al posto del precedente, in
cui è evidente un chiaro ritorno alla tradizione paleocristiana e tardo
antica negli splendidi mosaici che ricoprono interamente l’abside. In
questi mosaici, che sono tra i più importanti della Roma carolingia, si
può riconoscere l’attività di una scuola locale di mosaicisti che fonde
nuove suggestioni ai modi della tradizione affermatasi nei secoli
precedenti. Di notevole interesse è anche il sacello di San Zenone,
fatto erigere sempre da papa Pasquale I come mausoleo della madre
Teodora, in cui colpisce l’acceso cromatismo dei mosaici che rivestono
interamente le superfici.
Per ulteriori informazioni visita il sito: esperide.it.
APPUNTAMENTO: davanti all’entrata di Santa Prassede, in via di Santa Prassede 9 a Roma, un quarto d’ora prima dell’inizio della visita.
CONTRIBUTO PER LA VISITA: 8,00 euro intero, 5,00 euro ridotto.
PER PRENOTARE: indirizzo email info@esperide.it; telefono: 3331125444 – 3394750696 - 3498926716 - 3384682333.
Basilica di Santa Pudenziana, mosaico dell'abside |
APPUNTAMENTO: davanti all’entrata di Santa Prassede, in via di Santa Prassede 9 a Roma, un quarto d’ora prima dell’inizio della visita.
CONTRIBUTO PER LA VISITA: 8,00 euro intero, 5,00 euro ridotto.
PER PRENOTARE: indirizzo email info@esperide.it; telefono: 3331125444 – 3394750696 - 3498926716 - 3384682333.
giovedì 26 febbraio 2015
Visita guidata alla Basilica di San Marco a Milano
L’associazione Culturale Italia Medievale in collaborazione con l’associazione “quelli del Villaggio” e il Circolo Culturale Italo Calvino organizza una visita guidata alla Basilica di San Marco di Milano sabato 28 febbraio 2015.
Ritrovo in via Grazioli, 33 alle 9.10 oppure ritrovo davanti alla Basilica in piazza San Marco, 2, alle ore 10,00.
Durata visita circa 2 ore
Contributo per la visita alla Basilica 5,00 € a persona
Gratuito fino a 14 anni (accompagnati da genitore)
per iscrizioni info@quellidelvillaggio.com.
Ritrovo in via Grazioli, 33 alle 9.10 oppure ritrovo davanti alla Basilica in piazza San Marco, 2, alle ore 10,00.
Durata visita circa 2 ore
Contributo per la visita alla Basilica 5,00 € a persona
Gratuito fino a 14 anni (accompagnati da genitore)
per iscrizioni info@quellidelvillaggio.com.
Se una lunga tradizione storiografica colloca la fondazione del cantiere della chiesa di S. Marco nel 1254, ad opera del frate
Lanfranco Settala degli Eremitani di S. Agostino, divenuto in
quell’anno generale dell’Ordine agostiniano, numerose altre
testimonianze storico-documentarie sembrano concorrere all’ipotesi
dell’esistenza di una precedente fondazione, legata ad un gruppo di
penitenti seguaci della regola agostiniana, gli Zambonini, cui era
appartenuto lo stesso Settala. La fase più antica dell’edificio è
testimoniata nell’attuale braccio meridionale del transetto, la cui
datazione dovrebbe attestarsi agli inizi del XIII secolo, nell’ambito
della riqualificazione di Milano dopo le lotte contro il Barbarossa e in
rapporto con la dedicazione del quartiere al santo patrono di Venezia.
Alcune testimonianze degli ultimi anni del Duecento lasciano supporre uno stato dei lavori alquanto avanzato. Possiamo pensare ad un corpo basilicale a tre navate interamente coperto da volte e sostenuto da pilastri cilindrici. Le pareti della nave maggiore, ritmate internamente ed esternamente da semplici lesene, si aprivano in alte finestre archiacute, perdute durante i rifacimenti cinquecenteschi.
Nei primi decenni del Trecento dovette essere innalzata pure la robusta torre campanaria quadrangolare, che insiste su parte della cappella absidale di sinistra ed è avvicinabile, per gli elementi decorativi, ad alcuni coevi campanili di area milanese .
Nella seconda metà del Trecento si moltiplicano i lasciti privati delle famiglie che, fin dall’inizio del secolo, andavano legando il proprio nome alla fondazione agostiniana; decisivo in particolare il contributo finanziario dei Visconti, prima con Giovanni, quindi con Bernabò e Gian Galeazzo. Fu anche grazie a tali interventi che sia la navata principale sia la zona presbiteriale vennero ampliate, quest’ultima con l’aggiunta di una seconda campata e dell’abside poligonale, ricostruite poi tra la fine del Cinque e gli inizi del Seicento.
Intorno alla metà del Trecento dovette essere realizzata anche la facciata, il cui aspetto attuale è frutto dell’intervento di restauro di Carlo Maciachini (1872). Si trattava in origine di una fronte a linea spezzata con ampio rosone centrale; quattro contrafforti delimitavano tre campi verticali, mentre in orizzontale l’uso di due diversi tipi di rivestimento, la pietra viva e il tradizionale cotto lombardo, segna il passaggio tra due fasce di differente luminosità e valore cromatico, sottolineate dalla presenza di un alto fregio centrale ad archetti intrecciati, in cotto lavorato a stampo.
Al centro della facciata è un elegante portale marmoreo con sguanci a
fasci di colonnine, coronato da tre statue a figura intera entro
nicchie, raffiguranti i santi Agostino, Marco e Ambrogio, opera forse
dell’anonimo maestro campionese attivo nel 1348 nella lunetta
dell’abbazia di S. Pietro a Viboldone. In merito alla paternità di
questa originale soluzione di facciata, la critica ha espresso più nomi.
In ogni caso l’indicazione di una cultura campionese aggiornata in
senso toscano su Giovanni di Balduccio sembra costituire un corretto
punto di riferimento, cui si possono aggiungere influssi veneti e
internazionali.
Passando all’interno, le più antiche testimonianze figurative si rintracciano nella cappella absidale di sinistra, un tempo dedicata a Santa Maria.
La massima parte delle opere di epoca gotica si concentra nella zona del transetto meridionale della chiesa. Particolarmente ricca è la presenza di opere scultoree, che offre un’esemplificazione delle due principali linee di sviluppo della produzione milanese di epoca gotica, continuamente intrecciate fra loro: quella toscana, che ruota intorno all’importante figura di Giovanni di Balduccio e della sua bottega, e quella locale, di sapore collettivo e per certi versi ‘artigianale’, legata all’attività delle cosidette maestranze campionese.
Alcune testimonianze degli ultimi anni del Duecento lasciano supporre uno stato dei lavori alquanto avanzato. Possiamo pensare ad un corpo basilicale a tre navate interamente coperto da volte e sostenuto da pilastri cilindrici. Le pareti della nave maggiore, ritmate internamente ed esternamente da semplici lesene, si aprivano in alte finestre archiacute, perdute durante i rifacimenti cinquecenteschi.
Nei primi decenni del Trecento dovette essere innalzata pure la robusta torre campanaria quadrangolare, che insiste su parte della cappella absidale di sinistra ed è avvicinabile, per gli elementi decorativi, ad alcuni coevi campanili di area milanese .
Nella seconda metà del Trecento si moltiplicano i lasciti privati delle famiglie che, fin dall’inizio del secolo, andavano legando il proprio nome alla fondazione agostiniana; decisivo in particolare il contributo finanziario dei Visconti, prima con Giovanni, quindi con Bernabò e Gian Galeazzo. Fu anche grazie a tali interventi che sia la navata principale sia la zona presbiteriale vennero ampliate, quest’ultima con l’aggiunta di una seconda campata e dell’abside poligonale, ricostruite poi tra la fine del Cinque e gli inizi del Seicento.
Intorno alla metà del Trecento dovette essere realizzata anche la facciata, il cui aspetto attuale è frutto dell’intervento di restauro di Carlo Maciachini (1872). Si trattava in origine di una fronte a linea spezzata con ampio rosone centrale; quattro contrafforti delimitavano tre campi verticali, mentre in orizzontale l’uso di due diversi tipi di rivestimento, la pietra viva e il tradizionale cotto lombardo, segna il passaggio tra due fasce di differente luminosità e valore cromatico, sottolineate dalla presenza di un alto fregio centrale ad archetti intrecciati, in cotto lavorato a stampo.
Arca di Martino Aliprandi (XIV sec.) |
Passando all’interno, le più antiche testimonianze figurative si rintracciano nella cappella absidale di sinistra, un tempo dedicata a Santa Maria.
La massima parte delle opere di epoca gotica si concentra nella zona del transetto meridionale della chiesa. Particolarmente ricca è la presenza di opere scultoree, che offre un’esemplificazione delle due principali linee di sviluppo della produzione milanese di epoca gotica, continuamente intrecciate fra loro: quella toscana, che ruota intorno all’importante figura di Giovanni di Balduccio e della sua bottega, e quella locale, di sapore collettivo e per certi versi ‘artigianale’, legata all’attività delle cosidette maestranze campionese.
mercoledì 25 febbraio 2015
"Judikes" di Vindice Lecis presentato a Oristano
Venerdì 27 febbraio 2015 alle ore 17.30 la Cooperativa La Memoria Storica e
Condaghes Edizioni, in collaborazione con la libreria Mondadori di
Oristano, presenteranno il nuovo romanzo storico di Vindice Lecis dal
titolo "Judikes".
L'evento rientra nel ciclo di appuntamenti di "Leggendo ancora insieme", giunto alla IV edizione.
L'evento rientra nel ciclo di appuntamenti di "Leggendo ancora insieme", giunto alla IV edizione.
Presenterà la serata il giornalista Roberto Petretto, Paolo Vanacore
leggerà alcuni brani tratti dal romanzo, e l'archeologo Raimondo Zucca
dialogherà con l'autore.
La presentazione avrà luogo nella sala retabli dell'Antiquarium Arborense.
La presentazione avrà luogo nella sala retabli dell'Antiquarium Arborense.
"Judikes" è il terzo volume della saga storica scritta da Vindice
Lecis che, dopo Buiakesos e Il condaghe segreto, completa la trilogia
sull'età giudicale.
Una missione disperata per liberare la juighissa Prunisinda, moglie del giudice Costantino di Torres, prigioniera del marchese Guglielmo di Calari. Il successo dell'operazione potrebbe cambiare il corso della storia sarda. Ricca di avventura e di azione, sostenuta da una puntuale ricostruzione dei fatti, la trilogia consente di conoscere a fondo quel grande momento storico della Sardegna che è stata l'epoca dei Giudicati.
Una missione disperata per liberare la juighissa Prunisinda, moglie del giudice Costantino di Torres, prigioniera del marchese Guglielmo di Calari. Il successo dell'operazione potrebbe cambiare il corso della storia sarda. Ricca di avventura e di azione, sostenuta da una puntuale ricostruzione dei fatti, la trilogia consente di conoscere a fondo quel grande momento storico della Sardegna che è stata l'epoca dei Giudicati.
martedì 24 febbraio 2015
Inaugurazione del Torrione Porta Santa Maria a Corciano (PG)
Il Torrione Porta Santa Maria a Corciano (PG) diventa centro espositivo permanente sulla cultura medievale e rinascimentale.
All’interno è prevista la realizzazione di una mostra che renda fruibile la ricca collezione di abiti del corteo storico dell’epoca, strumenti musicali, oggettistica varia di valore storico e culturale, nonché un’area tematica di libri e scritture sulla cultura medievale. L’iniziativa si prefigge, inoltre, la valorizzazione naturalistica ed ambientale dell’area verde di Migiana, sottostante il Castello di Pieve del Vescovo con la sistemazione ed arredo di un percorso ad anello, un sentiero ed un orto didattico.
All’interno è prevista la realizzazione di una mostra che renda fruibile la ricca collezione di abiti del corteo storico dell’epoca, strumenti musicali, oggettistica varia di valore storico e culturale, nonché un’area tematica di libri e scritture sulla cultura medievale. L’iniziativa si prefigge, inoltre, la valorizzazione naturalistica ed ambientale dell’area verde di Migiana, sottostante il Castello di Pieve del Vescovo con la sistemazione ed arredo di un percorso ad anello, un sentiero ed un orto didattico.
L’inaugurazione del progetto integrato, che riguarda
anche gli interventi sull’area verde di Migiana, alla Taverna del Duca e
ai giardini di Corciano, si terrà sabato 28 febbraio 2015 alle 16.30 presso la Sala del Consiglio comunale. Tutti i cittadini sono invitati a partecipare.
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venerdì 20 febbraio 2015
"Passeggiando per Novara: La Città Medievale"
Domenica 22 febbraio 2015 con "Passeggiando per Novara: La Città Medievale",
visita guidata alla scoperta delle tracce dell’architettura romanica
della città. Durante il percorso saranno illustrate sia strutture
architettoniche che sono state oggetto di trasformazione in epoca
medievale (il Battistero), sia due edifici del XII secolo (Chiesa di
Santa Maria d’Ingalardo e di Ognissanti). Ritrovo davanti al Battistero
alle 15 e alle 15,45; durata della visita 1h30min.
Informazioni e prenotazione (obbligatoria): Associazione InNovara, tel. 331.1659568, e-mail: prenotazioni@innovara.eu.
giovedì 19 febbraio 2015
"Gli antipapi. Storia e segreti" presentato a Milano
Sabato 21 febbraio 2015 alle
ore 17,00 presso la Libreria Jaca Book “Città Possibile” in Via Frua,
11 a Milano (Ingresso da Via delle Stelline), l’Associazione Culturale Italia Medievale e Editoriale Jaca Book sono lieti di invitarvi alla
presentazione del libro “Gli antipapi. Storia e segreti″ (Newton
Compton, 2014) di Elena Percivaldi. Interviene l’autrice. Seguirà
rinfresco. Ingresso libero.
La storia della Chiesa è sempre stata complessa, difficile, contraddittoria.
Il suo grande protagonista – da san Pietro a papa Francesco – solitamente è il pontefice, somma autorità religiosa e per molti secoli anche politica e temporale. In realtà molte altre figure hanno determinato, nel corso di duemila anni, le intricate vicende del papato: cardinali, vescovi, santi, eretici, imperatori, chierici e laici. E tra questi anche gli “antipapi”, uomini che – individualmente o supportati da fazioni – non hanno accettato il pontefice eletto in via ufficiale e hanno dato vita a veri e propri scismi. Dai primi nebulosi inizi – quando il santo padre era solo vescovo di Roma e non aveva ancora l’universalità che avrebbe poi detenuto nei secoli a venire – fino al grande scisma, il volume racconta la storia dei quarantatré antipapi scelti secondo procedure non canoniche. Considerati degli usurpatori, per questo furono catturati, scomunicati, processati, imprigionati, uccisi. Alcuni fuggirono, altri si ritirarono in convento, altri ancora scomparvero semplicemente nel nulla. Fieri oppositori al papato ufficiale per motivi dottrinali e ideologici, oppure mere pedine mosse dal potere delle famiglie aristocratiche romane e degli imperatori, gli antipapi rivivono in queste pagine non più come comprimari, ma come veri protagonisti.
Elena Percivaldi, milanese, è storica e saggista. Cura mostre e partecipa a convegni e seminari di studio in Italia e all’estero. È coordinatore scientifico di manifestazioni storico-rievocative e collabora con riviste specializzate, tra cui «Medioevo»; fa parte del Comitato scientifico della rivista «Medioevo Italiano». Autrice di vari libri, tra cui I Celti. Una civiltà europea, con la Newton Compton ha già pubblicato La vita segreta del Medioevo, finalista al Premio Italia Medievale 2014. Per maggiori informazioni, visitate il suo sito web.
La storia della Chiesa è sempre stata complessa, difficile, contraddittoria.
Il suo grande protagonista – da san Pietro a papa Francesco – solitamente è il pontefice, somma autorità religiosa e per molti secoli anche politica e temporale. In realtà molte altre figure hanno determinato, nel corso di duemila anni, le intricate vicende del papato: cardinali, vescovi, santi, eretici, imperatori, chierici e laici. E tra questi anche gli “antipapi”, uomini che – individualmente o supportati da fazioni – non hanno accettato il pontefice eletto in via ufficiale e hanno dato vita a veri e propri scismi. Dai primi nebulosi inizi – quando il santo padre era solo vescovo di Roma e non aveva ancora l’universalità che avrebbe poi detenuto nei secoli a venire – fino al grande scisma, il volume racconta la storia dei quarantatré antipapi scelti secondo procedure non canoniche. Considerati degli usurpatori, per questo furono catturati, scomunicati, processati, imprigionati, uccisi. Alcuni fuggirono, altri si ritirarono in convento, altri ancora scomparvero semplicemente nel nulla. Fieri oppositori al papato ufficiale per motivi dottrinali e ideologici, oppure mere pedine mosse dal potere delle famiglie aristocratiche romane e degli imperatori, gli antipapi rivivono in queste pagine non più come comprimari, ma come veri protagonisti.
Elena Percivaldi, milanese, è storica e saggista. Cura mostre e partecipa a convegni e seminari di studio in Italia e all’estero. È coordinatore scientifico di manifestazioni storico-rievocative e collabora con riviste specializzate, tra cui «Medioevo»; fa parte del Comitato scientifico della rivista «Medioevo Italiano». Autrice di vari libri, tra cui I Celti. Una civiltà europea, con la Newton Compton ha già pubblicato La vita segreta del Medioevo, finalista al Premio Italia Medievale 2014. Per maggiori informazioni, visitate il suo sito web.
mercoledì 18 febbraio 2015
"Falsi miti e dicerie sul Medioevo: quando il secolo si fa meno buio", conferenza a Pavia
Con la conferenza “Falsi miti e dicerie sul Medioevo: quando il secolo si fa meno buio” che si terrà giovedì 19 febbraio 2015 presso l’aula magna del Palazzo Centrale dell’Università di Pavia verso le 17.30, si aprirà il ciclo “Bufavole” promosso dai dottorandi pavesi con l’associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani.
Lo scopo del ciclo di conferenze sarà l’analisi di quei falsi miti sul Medioevo che, dalla fine del Cinquecento
a oggi, si sono diffusi tramite saggi e cronache storiche poco attente e
mal informate dei fatti, fino a dare l’immagine di un Medioevo molto
lontano da quello che era in realtà.
A tenere l’incontro sarà il professor Alessandro Barbero, storico e scrittore, da anni noto per la sua partecipazione a Super Quark come consulente sugli usi e costumi del Medioevo, oltre ad essere professore di Storia Medievale presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale.
“Come giovani ricercatori conosciamo
bene la necessità di approfondire, con senso critico e basandosi su
fonti affidabili, i vari aspetti del sapere. Ma nella società di oggi
troppo spesso assistiamo a casi di mala informazione dell’opinione
pubblica. Questi incontri hanno quindi l'obiettivo di affrontare il
fenomeno, cercando di 'svelare' alcune di quelle che noi chiamiamo
“Bufavole”, Lo faremo avvalendoci di esperti del settore, a cominciare
dal prof. Barbero, ai quali chiederemo di sfatare alcuni miti che
permangono nel senso comune” dice Alessandra Brambati, presidente dell’ADP, che sarà presente all’incontro.
La partecipazione agli incontri è aperta a studenti e cittadini.
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Ubicazione:
Corso Strada Nuova, 65, 27100 Pavia PV, Italia
domenica 15 febbraio 2015
Sa Sartiglia a Oristano
Per info e programma completo clicca qui !
Ubicazione:
Oristano OR, Italia
sabato 14 febbraio 2015
Adolescenza medievale, Codici di Comportamento e di Abbigliamento in Contrada Legnarello
I Padri della Chiesa dividevano le età della vita in sette parti, per
la quale l'adolescenza andava dai quattordici ai ventuno o trentacinque
anni a seconda dei pareri. Solo dal Cinquecento si comincerà a pensare
alla necessità di una educazione specifica per le fasi iniziali della
vita, ma ci vorrà molto tempo prima di avere una vera e propria
attenzione specifica alle fasi di sviluppo ed alla pedagogia
dell'infanzia. Le aspettative della famiglia pesavano molto
sull'educazione e sulla realtà della vita di bambini e giovani: spesso,
né il matrimonio, né il lavoro e neppure la vocazione monastica erano
scelte libere. La serata affronterà qualcuna di queste tematiche,
cercando di gettare luce sulla vita dei giovani del passato, sulle loro
difficoltà, sulle loro aspettative e sulla loro vita quotidiana,
cercando di scoprire se la distanza che ci separa da loro li renda
davvero così lontani da noi, come potremmo credere.
"Ed ecco che la mia infanzia un giorno è morta: ed io sono vivo" (S.Agostino, Confessioni).
La lezione-conferenza, organizzata dalla Contrada Legnarello e tenuta dalla professoressa Sara Piccolo Paci,
consulente della Commissione Permanente dei Costumi del Palio di Legnano, si terrà in
Maniero di Legnarello in Via Dante, 21 a Legnano (MI) mercoledì 18 Febbraio 2015 alle ore 21.15.
INGRESSO LIBERO
venerdì 13 febbraio 2015
Alla ricerca delle origini del culto di San Colombano
È iniziato lunedì 9 febbraio 2015 il primo scavo archeologico nella Basilica di San Colombano, a Bobbio (PC), alla ricerca delle fasi più antiche dell’edificio di culto fondato dal monaco Irlandese e dai reali Longobardi.
Il traguardo è frutto della collaborazione scientifica tra l’Università del Piemonte Orientale, la Soprintendenza per i beni archeologici dell’Emilia-Romagna, la National University of Ireland-Galway e il CNRS (UMR ARTeHiS), nell’ambito del progetto internazionale “Making Europe: Colombanus and his Legacy”,
incentrato sulla figura di San Colombano, sui monasteri fondati dal
santo e sulla sua eredità, spirituale e culturale e avviato nel 2010,
che coinvolge ricercatori di tutta Europa (Italia, Francia, Irlanda,
Gran Bretagna, Svizzera, oltre alla partecipazione di studiosi
statunitensi), nelle discipline storiche, archeologiche, archivistiche,
linguistiche, paleografiche e agiografiche.
Fondato agli inizi del VII secolo, il monastero fu nel Medioevo uno
dei più importanti centri di spiritualità e cultura dell’Europa
cristiana; tuttavia si hanno pochissime informazioni sul primo periodo
di esistenza della comunità religiosa.
Grazie a un contributo dell’Università di Galway, partner del
progetto di ricerca, l’Università del Piemonte Orientale ha organizzato
un cantiere scuola in Archeologia Medievale, cui parteciperanno studenti
italiani, irlandesi e francesi e nel cui ambito si svolgerà lo scavo,
sotto la direzione scientifica della professoressa Eleonora Destefanis (UPO) e dell’archeologa Roberta Conversi (Soprintendenza).
I risultati dello scavo archeologico verranno condivisi quotidianamente con la cittadinanza,
il pubblico e tutti coloro che vorranno esserne aggiornati; ogni pomeriggio, dal lunedì al venerdì, alla fine
dell’attività di scavo archeologi e studenti presenteranno al pubblico una
sintesi di quanto emerso.
Il momento culminante del progetto sarà la presentazione dei risultati definitivi della ricerca, che avverrà in occasione di un convegno internazionale che si terrà a Bobbio il 21 e il 22 novembre 2015,
per celebrare il XIV centenario della morte di San Colombano. Il
convegno sarà affiancato da una mostra dove saranno esposti i materiali
rinvenuti nello scavo della Basilica, altri preziosi manufatti
provenienti dalle valli piacentine e risalenti all’epoca di San
Colombano, oltre a importantissimi manoscritti prodotti dallo scriptorium monastico e reliquiari risalenti al primo medioevo.
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Ubicazione:
29022 Bobbio PC, Italia
giovedì 12 febbraio 2015
Il Carnevale Medievale a Ostia Antica (RM)
L’Associazione Suadela in partnership con Roma Capitale Investment Foundation organizzano nel borgo di Ostia Antica una rievocazione
storica del Carnevale.
L’Associazione con sede a Roma è da sempre impegnata
nell’organizzazione di eventi che hanno come primario obiettivo la
divulgazione della nostra storia attraverso spettacoli dal vivo,
utilizzando abiti e allestimenti storici il tutto finalizzato a far
conoscere Roma, la sua storia e le grandi opere d’arte presenti sul
territorio.
Sabato 14 e domenica 15 febbraio 2015 è la volta del borghetto di Ostia Antica a fare da cornice al tanto atteso evento.
Il meraviglioso Castello di Giulio II e la splendida chiesetta di
Santa Aurea renderanno ancora più surreale e suggestivo l’evento.
Il programma prevede:
Ore 10.00: Apertura Evento
Ore 11.30: Teatro dei Burattini Medievali
Ore 12.00: Spettacoli di Giullaria
Ore 12.30: I Consigli del Frate Ciarlatano
Ore 15.00: Sfilata di Maschere
Ore 15.30: Teatro dei Burattini Medievali
Ore 16.00: Torneo di scherma per bambini
Ore 16.30: Spettacoli di Giullaria
Ore 17.30: Premiazione delle Maschere
Ore 18.00: Il dolce stil novo del Frate Ciarlatano
Ore 19.00: Chiusura Evento
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mercoledì 11 febbraio 2015
"Roma bizantina" presentato a Roma
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Ubicazione:
Via della Lungara, 10, 00165 Roma, Italia
martedì 10 febbraio 2015
Il Romanico in Puglia e Basilicata - Seminari specialistici di Storia dell'Arte
Dopo il ciclo di lezioni sulla Pittura medievale in Puglia e
Basilicata, organizzati a Bari, Matera e Bisceglie, l'Associazione
culturale Hic Locus Est, esperta nella formazione specialistica di
Storia dell'Arte, propone quattro incontri di approfondimento intorno ai
percorsi cardine del Romanico in Puglia e Basilicata, con il Patrocinio
del Comune di Andria.
Le lezioni saranno incentrate sulle principali testimonianze architettoniche e scultoree delle regioni, con particolare riguardo agli arredi e al repertorio iconografico e lapideo, fulcro della produzione artistica pugliese e lucana nel Medioevo.
Le lezioni saranno incentrate sulle principali testimonianze architettoniche e scultoree delle regioni, con particolare riguardo agli arredi e al repertorio iconografico e lapideo, fulcro della produzione artistica pugliese e lucana nel Medioevo.
Il programma
1. Alle origini del Romanico
2. La Cattedrale. I modelli
3. Echi d'Oltremare e architettura crociata
4. L'ornato e l'arredo
Il seminario si svolgerà secondo una cadenza settimanale in tre sedi:
Andria,
Biblioteca Diocesana "San Tommaso d'Aquino" - Largo Seminario, 8 -
nelle date 16 e 23 febbraio; 2 e 9 marzo 2015 - h. 9.30-12.00.
Capurso,
Biblioteca Comunale "D'Addosio" - Piazza Giacomo Matteotti - nelle
date 17 e 24 febbraio; 3 e 10 marzo 2015 - h. 9.30-12.00.
Matera, Ente Parco della Murgia Materana - via Sette Dolori - nelle date 19 e 26 febbraio; 5 e 12 marzo 2015 - h. 9.30-12.00.
Il
costo di partecipazione per l'intero ciclo seminariale è di € 100. Si
prevede una riduzione del 10% per chi ha già frequentato i corsi di
formazione di Hic Locus Est.
Al termine delle lezioni saranno rilasciati materiali di studio e un attestato di partecipazione.
Le domande di iscrizione dovranno pervenire entro il 12 febbraio all'indirizzo: info@archiviofotograficopugliese.it
Per informazioni e prenotazioni:
info@archiviofotograficopugliese.it
3276854089
3339557188
info@archiviofotograficopugliese.it
3276854089
3339557188
lunedì 9 febbraio 2015
Lo scrigno di Astolfo e Giseltrude e i suoi tesori
Venerdì 13 febbraio 2015 alle ore 18.00, presso la Sala
Refettorio del Monastero di Santa Maria in Valle a Cividale del Friuli (UD)
(Tempietto longobardo) un incontro con la dott.ssa Elena Percivaldi autrice del dossier a tema cividalese apparso sul numero di febbraio della rivista Medioevo.
Nell’occasione l’autrice presenterà un intervento dal titolo: “Lo scrigno di Astolfo e Giseltrude e i suoi tesori”.
Evento organizzato dall'amministrazione comunale di Cividale del Friuli (UD) con la collaborazione dell'associazione La Fara ed il patrocinio di Medioevo.
Nell’occasione l’autrice presenterà un intervento dal titolo: “Lo scrigno di Astolfo e Giseltrude e i suoi tesori”.
Evento organizzato dall'amministrazione comunale di Cividale del Friuli (UD) con la collaborazione dell'associazione La Fara ed il patrocinio di Medioevo.
domenica 8 febbraio 2015
sabato 7 febbraio 2015
venerdì 6 febbraio 2015
“Archeologia Storia Arte. Materiali per la storia di Barletta (secc. IV a.C.-XIX d.C.)”
Per info e programma completo clicca qui !
Ubicazione:
Via Cavour, 8, 76121 Barletta BT, Italia
giovedì 5 febbraio 2015
"La chiesa di San Giovenale in Orvieto" presentato a Orvieto (TR)
Sabato 7 febbraio 2015 alle ore 16,30 nella chiesa di San Giovenale di Orvieto
verrà presentato il volume "La chiesa di San Giovenale in Orvieto. Un
percorso tra arte e fede" edito da Itaca Edizioni. Questa nuova guida della
chiesa è stata realizzata a seguito dei restauri effettuati dalle
Soprintendenze ai Beni Artistici e Architettonici dell'Umbria che hanno
riguardato gran parte degli affreschi presenti nell'edificio. Il libro
sarà presentato dal Prof. Elvio Lunghi, docente di Storia dell'arte
medievale presso l'Università per Stranieri di Perugia, autore di
numerose pubblicazioni sull'arte umbra e curatore della voce "Orvieto"
sull'Enciclopedia dell'Arte Medievale Treccani.
Il libro, che si apre con un saluto di Mons. Benedetto Tuzia Vescovo di Orvieto-Todi, illustra i principali aspetti del monumento con un saggio dell'arch. Raffaele Davanzo dedicato allo sviluppo della fabbrica nel corso dei secoli XII e XIII nel quale si evidenzia il passaggio da un impianto originario di tipo basilicale ad uno sviluppo del presbiterio in forme proprie dell'architettura cistercense e mendicante. Il prof. Corrado Fratini affronta il tema centrale della decorazione pittorica partendo dalla constatazione che il monumento, definito da Pericle Perali nel 1919: "Vero malversatissimo museo della pittura in Orvieto" si trova ora in una condizione "completamente capovolta grazie al restauro appena ultimato". Gli affreschi, che spaziano in un arco temporale che dal XIII giunge al XVII secolo, sono tornati ad essere perfettamente leggibili. Gli studiosi Sara Cavatorti e Lorenzo Principi hanno affrontato il tema delle sculture e dei materiali lapidei con particolare attenzione all'altare maggiore, realizzato nel 1170, nel quale la lastra marmorea anteriore è risalente alla prima metà del IX secolo.
La dottoressa Alessandra Cannistrà ha documentato due capolavori che, provenienti dalla chiesa di San Giovenale, sono attualmente esposti presso il Museo dell'Opera del Duomo: il reliquiario di San Savino realizzato da Ugolino di Vieri e Viva di Landro intorno al 1350 e la pala d'altare raffigurante una Madonna con Bambino tra San Giovenale e San Savino attribuita all'ambito di Jacopo da Bologna. La dottoressa Serena Ubaldini ha, infine, sintetizzato i principali temi iconografici, offrendo una lettura volta a facilitare la comprensione dei significati legati alle rappresentazioni figurative che, evolvendo progressivamente dalla connotazione liturgico-sacramentale, divengono dal XIII secolo principalmente fonte di devozione tra i fedeli.
I proventi della pubblicazione sono devoluti per la conservazione della chiesa di San Giovenale.
Il libro, che si apre con un saluto di Mons. Benedetto Tuzia Vescovo di Orvieto-Todi, illustra i principali aspetti del monumento con un saggio dell'arch. Raffaele Davanzo dedicato allo sviluppo della fabbrica nel corso dei secoli XII e XIII nel quale si evidenzia il passaggio da un impianto originario di tipo basilicale ad uno sviluppo del presbiterio in forme proprie dell'architettura cistercense e mendicante. Il prof. Corrado Fratini affronta il tema centrale della decorazione pittorica partendo dalla constatazione che il monumento, definito da Pericle Perali nel 1919: "Vero malversatissimo museo della pittura in Orvieto" si trova ora in una condizione "completamente capovolta grazie al restauro appena ultimato". Gli affreschi, che spaziano in un arco temporale che dal XIII giunge al XVII secolo, sono tornati ad essere perfettamente leggibili. Gli studiosi Sara Cavatorti e Lorenzo Principi hanno affrontato il tema delle sculture e dei materiali lapidei con particolare attenzione all'altare maggiore, realizzato nel 1170, nel quale la lastra marmorea anteriore è risalente alla prima metà del IX secolo.
La dottoressa Alessandra Cannistrà ha documentato due capolavori che, provenienti dalla chiesa di San Giovenale, sono attualmente esposti presso il Museo dell'Opera del Duomo: il reliquiario di San Savino realizzato da Ugolino di Vieri e Viva di Landro intorno al 1350 e la pala d'altare raffigurante una Madonna con Bambino tra San Giovenale e San Savino attribuita all'ambito di Jacopo da Bologna. La dottoressa Serena Ubaldini ha, infine, sintetizzato i principali temi iconografici, offrendo una lettura volta a facilitare la comprensione dei significati legati alle rappresentazioni figurative che, evolvendo progressivamente dalla connotazione liturgico-sacramentale, divengono dal XIII secolo principalmente fonte di devozione tra i fedeli.
I proventi della pubblicazione sono devoluti per la conservazione della chiesa di San Giovenale.
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Ubicazione:
Via Volsinia, 05018 Orvieto TR, Italia
mercoledì 4 febbraio 2015
Visita guidata ai sotterranei del Castello Sorzesco
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Ubicazione:
Piazza Castello, 20121 Milano, Italia
martedì 3 febbraio 2015
Homo Interior. Presenze dell'anima nelle letterature del Medioevo
Le Giornate Internazionali Interdisciplinari di Studio sul Medioevo hanno lo scopo di creare uno spazio qualificato di incontro e di convergenza su un tema di interesse macroscopico fra le varie discipline che studiano la letteratura medievale.
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medioevo
Ubicazione:
Via Sant'Ottavio, 20, 10124 Torino, Italia
lunedì 2 febbraio 2015
Fino alla Fine dei Tempi
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Ubicazione:
Prato PO, Italia
domenica 1 febbraio 2015
"I Longobardi del Sud - Tradizione e produzione della birra" a Salerno
Sabato 7 febbraio 2015 alle ore 18:00 presso il Complesso Monumentale di
San Pietro a Corte a Salerno si terrà l'evento "I Longobardi del Sud - Tradizione
e produzione della birra" organizzato dal gruppo di rievocazione
storica Gens Langobardorum in collaborazione con il Birrificio Arechi.
La manifestazione consisterà nella rappresentazione di arti, mestieri e scene di vita quotidiana di epoca longobarda e delle tecniche di lavorazione e preparazione della birra artigianale a cura del Birrificio Arechi. Inoltre si svolgeranno visite guidate al Complesso in abito storico.
La manifestazione consisterà nella rappresentazione di arti, mestieri e scene di vita quotidiana di epoca longobarda e delle tecniche di lavorazione e preparazione della birra artigianale a cura del Birrificio Arechi. Inoltre si svolgeranno visite guidate al Complesso in abito storico.
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