Particolare del candelabro pasquale |
Una notte da vivere nel quartiere medievale di Gaeta (LT), ad
ascoltare racconti e leggende sui misteri, i simboli ed i tesori
artistici della Cattedrale della città, dedicata a Santa Maria Assunta.
La notte di Ferragosto, dunque, può essere ben spesa a festeggiare l’Assunzione della Vergine in Cielo, attraverso un viaggio nel
tempo, volto a scoprire il significato recondito di leoni, aquile,
serpenti e numeri misteriosi che riempiono le opere artistiche della
Cattedrale di Gaeta, in gran parte realizzate nel Medioevo.
Questo viaggio fantastico inizierà venerdì 14 agosto 2015 alle 20.30, all’interno della Cattedrale, e sarà condotto dal prof. Filippo Di Cuffa, studioso di Tradizione e di simboli sacri.
Nel Medioevo la Biblia pauperis, la Bibbia per i poveri, era
rappresentata proprio dalle opere d’arte pittoriche, scultoree ed
architettoniche che contrassegnavano la chiesa, ricche di messaggi e
richiami alla realtà ed alla trascendenza, al microcosmo ed al
macrocosmo.
Ed è proprio quella medievale l’età in cui rifulgono i fasti
economici della città di Gaeta, impegnata in commerci su larga scala in
tutto il Mediterraneo e forte di una flotta navale e di un complesso
armatoriale da fare invidia.
Il viaggio nel tempo proverà, inoltre, a rispondere a qualche suggestiva domanda.
Perché le disavventure di Sant’Erasmo assomigliano tanto alle vicende
di tanti profughi cristiani che in queste ore sono costretti ad
abbandonare le proprie terre ?
Come mai l’ignoto artista che realizzò il celebre candelabro del cero
pasquale ha scelto di raffigurare 24 formelle dedicate a Gesù ed
altrettante ad Erasmo ?
Cosa può mai significare il gruppo scultoreo portaleggio in cui
un’aquila cerca di arpionare un uomo barbuto avvinto da un serpente e
collocato sul dorso di un leone che, a sua volta, tiene sotto di sé un
agnello?
Appuntamento, dunque, nelle prime ore della incipiente notte
ferragostana, per scoprire gli enigmi, più o meno insoluti, della
Cattedrale medievale di Gaeta.
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