Sabato 7 marzo 2015, alle ore 17.30 si tiene la penultima conferenza del ciclo dedicato a Matilde di Canossa, organizzato dal "Centro Studi Medievali "Ponzio di Cluny" a Bassano del Grappa (VI), Istituto dei Padri Scalabriniani, Via Scalabrini. Per informazioni 0444 1801049 o 3385063119.
Danilo Morini parlerà della cosiddetta “architettura matildica”: viaggio alla ricerca di una comune identità nel nome di Matilde.
Il tema del viaggio da sempre si intreccia indissolubilmente con quello dell’identità. Si viaggia attraverso paesaggi plasmati dall’uomo, a volte pesantemente alterati dalla sua presenza; ma l’uomo si lega anche idealmente ad un territorio, gli dà e si dà una vocazione, si riconosce in esso e, da esso, riceve a sua volta un’identità.
L’itinerario proposto in questo incontro alla ricerca della cosiddetta “architettura matildica” parte dalle sponde del fiume Po fino ad arrivare al crinale appenninico attraverso terre dalla natura molto diversa, con differenti storie alle spalle e dissimili punti di riferimento, ma uniti nel ricordo del nome di Matilde di Canossa. Gli edifici religiosi cui dedicheremo la nostra attenzione - legati a Matilde, al suo nome o alla sua presenza in loco - furono ristrutturati tra la fine del XIX e la seconda metà del XX secolo ricreando un sistema architettonico nel nome della contessa che, a novecento anni dalla sua morte, ancora lega vasti territori come un filo sottile ma indistruttibile fino a diventare un simbolo religioso ed ideale che, in solitudine, può evocare l’intera età di mezzo.
Il tema del viaggio da sempre si intreccia indissolubilmente con quello dell’identità. Si viaggia attraverso paesaggi plasmati dall’uomo, a volte pesantemente alterati dalla sua presenza; ma l’uomo si lega anche idealmente ad un territorio, gli dà e si dà una vocazione, si riconosce in esso e, da esso, riceve a sua volta un’identità.
L’itinerario proposto in questo incontro alla ricerca della cosiddetta “architettura matildica” parte dalle sponde del fiume Po fino ad arrivare al crinale appenninico attraverso terre dalla natura molto diversa, con differenti storie alle spalle e dissimili punti di riferimento, ma uniti nel ricordo del nome di Matilde di Canossa. Gli edifici religiosi cui dedicheremo la nostra attenzione - legati a Matilde, al suo nome o alla sua presenza in loco - furono ristrutturati tra la fine del XIX e la seconda metà del XX secolo ricreando un sistema architettonico nel nome della contessa che, a novecento anni dalla sua morte, ancora lega vasti territori come un filo sottile ma indistruttibile fino a diventare un simbolo religioso ed ideale che, in solitudine, può evocare l’intera età di mezzo.
Nessun commento:
Posta un commento