domenica 17 maggio 2015

Statue. Rituali, scienza e magia dalla Tarda Antichità al Rinascimento

Statue. Rituali, scienza e magia dalla Tarda Antichità al Rinascimento
20 -22 maggio 2015, Sala Conferenze del Dipartimento di Beni Culturali, via degli Ariani 1, Ravenna.
Nella civiltà ellenistico-mediterranea, dall’età preplatonica alla fine del Medioevo, i miti, i rituali e le riflessioni intorno alle statue, e in particolare ai simulacri divini, hanno fornito un contribuito decisivo all’istituzione e alla definizione del campo teologico-politico. Il significato e l’efficacia operativa del segno iconico trovarono nella rappresentazione plastica a tutto tondo l’espressione emblematica dell’immagine come forma in atto, concreta e presentificata, localizzata e al tempo stesso infinitamente riproducibile, del potere politico-religioso. L’età tardoantica, da cui prende le mosse il convegno, segnò l’apice e però anche la svolta cruciale di un’esperienza su cui s’innestarono le dinamiche, gli equilibri e i compromessi del successivo millennio cristiano, che da Bisanzio all’Occidente latino avrebbe nutrito l’immaginario, il pensiero e le pratiche rituali intorno ai simulacri fino al pieno Rinascimento. L’invito a una comune riflessione sulla storia delle statue, muovendo dal lessico, dai materiali e dai contesti d’uso e di percezione, non intende dunque riproporre una storia artistica della scultura a tutto tondo. Con la cristianizzazione del mondo ellenistico-romano, la nuova polarizzazione corporea e spaziale, opponendosi a quella idolatrica della statuaria monumentale antica, si sarebbe orientata intorno alle reliquie dei santi e alle loro tombe. La nuova visibilità del divino si manifesterà di lì a poco attraverso l’icona, impronta e finestra sull’invisibile e garante della presenza storica di una salvezza incorporata bensì nell’incarnazione, nei segni sacramentali e nelle nuove figure sacerdotali e regali della sovranità, ma sempre proiettata verso una dimensione misterica ed escatologica, di cui il segno iconico può solo evocare l’alterità per via oppositiva o metaforica. Il convegno prenderà dunque in esame la statuaria devozionale e funeraria, civica e monumentale, al crocevia tra storia delle tecniche, storia dell’immaginario e storia del corpo, ma non rinuncerà ad esaminare anche gli aspetti ludici, magici e spettacolari della statuaria in ambienti e contesti solo in apparenza eccentrici e liminali.

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