20 -22 maggio 2015, Sala Conferenze del Dipartimento di Beni Culturali, via degli Ariani 1, Ravenna.
Nella civiltà ellenistico-mediterranea, dall’età preplatonica alla fine
del Medioevo, i miti, i rituali e le riflessioni intorno alle statue, e
in particolare ai simulacri divini, hanno fornito un contribuito
decisivo all’istituzione e alla definizione del campo
teologico-politico. Il significato e l’efficacia operativa del segno
iconico trovarono nella rappresentazione plastica a tutto tondo
l’espressione emblematica dell’immagine come forma in atto, concreta e
presentificata, localizzata e al tempo stesso infinitamente
riproducibile, del potere politico-religioso. L’età tardoantica, da cui
prende le mosse il convegno, segnò l’apice e però anche la svolta
cruciale di un’esperienza su cui s’innestarono le dinamiche, gli
equilibri e i compromessi del successivo millennio cristiano, che da
Bisanzio all’Occidente latino avrebbe nutrito l’immaginario, il pensiero
e le pratiche rituali intorno ai simulacri fino al pieno Rinascimento.
L’invito a una comune riflessione sulla storia delle statue, muovendo
dal lessico, dai materiali e dai contesti d’uso e di percezione, non
intende dunque riproporre una storia artistica della scultura a tutto
tondo. Con la cristianizzazione del mondo ellenistico-romano, la nuova
polarizzazione corporea e spaziale, opponendosi a quella idolatrica
della statuaria monumentale antica, si sarebbe orientata intorno alle
reliquie dei santi e alle loro tombe. La nuova visibilità del divino si
manifesterà di lì a poco attraverso l’icona, impronta e finestra
sull’invisibile e garante della presenza storica di una salvezza
incorporata bensì nell’incarnazione, nei segni sacramentali e nelle
nuove figure sacerdotali e regali della sovranità, ma sempre proiettata
verso una dimensione misterica ed escatologica, di cui il segno iconico
può solo evocare l’alterità per via oppositiva o metaforica. Il convegno
prenderà dunque in esame la statuaria devozionale e funeraria, civica e
monumentale, al crocevia tra storia delle tecniche, storia
dell’immaginario e storia del corpo, ma non rinuncerà ad esaminare anche
gli aspetti ludici, magici e spettacolari della statuaria in ambienti e
contesti solo in apparenza eccentrici e liminali.
Per il programma completo clicca qui !
Nessun commento:
Posta un commento